Questo elaborato analizza la produzione teatrale di Abe Kōbō partendo dalle prime produzioni fino ad arrivare alle ultime commedie dirette durante il periodo dello Studio fondato dallo stesso autore. Attraverso le opere più importanti e rappresentative miro a fornire i mezzi necessari alla comprensione della complessa galassia teatrale costruita dall’eclettico Abe Kōbō. Con una particolare attrazione nei confronti del teatro europeo, grazie alla sua grande capacità d’immaginazione, porta all’interno del teatro giapponese temi e tecniche fino a quel momento sconosciuti agli occhi dei drammaturghi giapponesi, i quali erano ancorati ai rigidi canoni del teatro classico o al teatro di diretta derivazione europea. La visione avanguardistica del suo teatro trova sfogo nel 1971, anno in cui fonda “L’Abe Kōbō Studio”, spazio innovativo e libero dove lo scrittore dirigerà e formerà i giovani attori che prenderanno parte alle sue performance. Proprio sul processo di formazione e allenamento degli attori che Abe focalizza la sua attenzione, elaborando un nuovo sistema sperimentale definito il “sistema Abe Kōbō”. Insieme alla traduzione del dramma in tre atti intitolato “L’uomo divenuto Bastone”, pubblicato nel 1969, con cui Abe segna la svolta fondamentale alla sua carriera teatrale che da semplice scrittore lo eleva a uomo di teatro a tutto tondo, mi pongo l’obiettivo di approfondire un aspetto ancora poco esplorato della poetica di Abe Kobo, assurto a fama internazionale per le sue opere narrative ma non per la sua prolifica produzione teatrale.

Il teatro di Abe Kōbō Fantasmi, insetti e bastoni al limite della realtà

Sciarra, Martino
2017/2018

Abstract

Questo elaborato analizza la produzione teatrale di Abe Kōbō partendo dalle prime produzioni fino ad arrivare alle ultime commedie dirette durante il periodo dello Studio fondato dallo stesso autore. Attraverso le opere più importanti e rappresentative miro a fornire i mezzi necessari alla comprensione della complessa galassia teatrale costruita dall’eclettico Abe Kōbō. Con una particolare attrazione nei confronti del teatro europeo, grazie alla sua grande capacità d’immaginazione, porta all’interno del teatro giapponese temi e tecniche fino a quel momento sconosciuti agli occhi dei drammaturghi giapponesi, i quali erano ancorati ai rigidi canoni del teatro classico o al teatro di diretta derivazione europea. La visione avanguardistica del suo teatro trova sfogo nel 1971, anno in cui fonda “L’Abe Kōbō Studio”, spazio innovativo e libero dove lo scrittore dirigerà e formerà i giovani attori che prenderanno parte alle sue performance. Proprio sul processo di formazione e allenamento degli attori che Abe focalizza la sua attenzione, elaborando un nuovo sistema sperimentale definito il “sistema Abe Kōbō”. Insieme alla traduzione del dramma in tre atti intitolato “L’uomo divenuto Bastone”, pubblicato nel 1969, con cui Abe segna la svolta fondamentale alla sua carriera teatrale che da semplice scrittore lo eleva a uomo di teatro a tutto tondo, mi pongo l’obiettivo di approfondire un aspetto ancora poco esplorato della poetica di Abe Kobo, assurto a fama internazionale per le sue opere narrative ma non per la sua prolifica produzione teatrale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/17082