La tesi parte dallo studio delle sperimentazioni degli artisti della Poesia Visiva (a partire dall’importanza del Gruppo 70 di Firenze) nel contesto socioculturale degli anni Sessanta-Settanta, che risulta fondamentale per lo sviluppo del movimento. Particolare attenzione viene data alla denuncia femminista dell’epoca, il cui lascito è vivo ancora oggi, nelle ricerche verbovisuali di alcune importanti artiste che intrapresero un confronto diretto e acuto con la società postmoderna e la sua massificazione. Il rapporto parola/immagine è indagato in particolare nel pensiero e nelle opere di quattro poetesse visive: Ketty La Rocca e Lucia Marcucci da un lato, in riferimento al movimento storico della Poesia Visiva, Jenny Holzer e Barbara Kruger dall’altro, come esponenti di quella che, a partire dagli anni Ottanta, può essere considerata una seconda ondata di esperienze verbovisuali in direzione femminista. Allo studio della ricca bibliografia sull’argomento, la ricerca affianca alcune interviste inedite a teorici, curatori, archivisti, galleristi esperti del campo come fonti di prima mano.
Parola/immagine Le ricerche delle poetesse-artiste tra anni Sessanta e Ottanta (La Rocca, Marcucci, Holzer, Kruger)
Chemello, Eva
2021/2022
Abstract
La tesi parte dallo studio delle sperimentazioni degli artisti della Poesia Visiva (a partire dall’importanza del Gruppo 70 di Firenze) nel contesto socioculturale degli anni Sessanta-Settanta, che risulta fondamentale per lo sviluppo del movimento. Particolare attenzione viene data alla denuncia femminista dell’epoca, il cui lascito è vivo ancora oggi, nelle ricerche verbovisuali di alcune importanti artiste che intrapresero un confronto diretto e acuto con la società postmoderna e la sua massificazione. Il rapporto parola/immagine è indagato in particolare nel pensiero e nelle opere di quattro poetesse visive: Ketty La Rocca e Lucia Marcucci da un lato, in riferimento al movimento storico della Poesia Visiva, Jenny Holzer e Barbara Kruger dall’altro, come esponenti di quella che, a partire dagli anni Ottanta, può essere considerata una seconda ondata di esperienze verbovisuali in direzione femminista. Allo studio della ricca bibliografia sull’argomento, la ricerca affianca alcune interviste inedite a teorici, curatori, archivisti, galleristi esperti del campo come fonti di prima mano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/7473