Dopo l'ondata di eccessi ed euforia che caratterizzò i "ruggenti" anni Venti, il crollo di Wall Street del 1929 aprì un decennio di inquietudine, timore e angoscia per gli Stati Uniti. A risentire maggiormente di quel clima portato dalla Grande depressione furono soprattutto i contadini e i braccianti, che, vistisi sfrattati dalle loro terre, furono costretti a migrare verso ovest, verso la California - la "terra del latte e del miele" - alla spasmodica ricerca di un impiego per poter mangiare e sopravvivere. Cantore indiscusso delle situazioni vissute e dei disagi provati da quelle torme di diseredati, reietti ed emarginati fu John Steinbeck. Egli, in opere quali "Uomini e topi" e "Furore", fu in grado di restituire, attraverso pagine di crudo realismo e di intenso pathos, l'epopea di quelle persone che, pur chiamate a fare i conti con il lato oscuro del sogno americano e con l'amara disillusione, seppero ribadire strenuamente e fino in fondo un vigoroso attaccamento alla vita e una insopprimibile volontà di andare avanti nonostante le avversità. L'eco delle opere steinbeckiane fu di una intensità tale da raggiungere anche l'Italia, ove intellettuali e scrittori di primo piano non poterono rimanere indifferenti di fronte a quanto leggevano in quei romanzi e, perciò, non solo si impegnarono a far conoscere questo scrittore straordinario al pubblico nostrano, ma furono essi stessi influenzati dalla lezione di un autore che, ancora oggi, rimane di estrema attualità.

"Venne l'alba, ma senza giorno". John Steinbeck e il racconto della Grande depressione tra la California e le Langhe

Zanata, Alberto
2021/2022

Abstract

Dopo l'ondata di eccessi ed euforia che caratterizzò i "ruggenti" anni Venti, il crollo di Wall Street del 1929 aprì un decennio di inquietudine, timore e angoscia per gli Stati Uniti. A risentire maggiormente di quel clima portato dalla Grande depressione furono soprattutto i contadini e i braccianti, che, vistisi sfrattati dalle loro terre, furono costretti a migrare verso ovest, verso la California - la "terra del latte e del miele" - alla spasmodica ricerca di un impiego per poter mangiare e sopravvivere. Cantore indiscusso delle situazioni vissute e dei disagi provati da quelle torme di diseredati, reietti ed emarginati fu John Steinbeck. Egli, in opere quali "Uomini e topi" e "Furore", fu in grado di restituire, attraverso pagine di crudo realismo e di intenso pathos, l'epopea di quelle persone che, pur chiamate a fare i conti con il lato oscuro del sogno americano e con l'amara disillusione, seppero ribadire strenuamente e fino in fondo un vigoroso attaccamento alla vita e una insopprimibile volontà di andare avanti nonostante le avversità. L'eco delle opere steinbeckiane fu di una intensità tale da raggiungere anche l'Italia, ove intellettuali e scrittori di primo piano non poterono rimanere indifferenti di fronte a quanto leggevano in quei romanzi e, perciò, non solo si impegnarono a far conoscere questo scrittore straordinario al pubblico nostrano, ma furono essi stessi influenzati dalla lezione di un autore che, ancora oggi, rimane di estrema attualità.
2021-05-11
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/7463