Il seguente elaborato analizza l’attività pubblicitaria e le caratteristiche dei manifesti della Biennale di Venezia, dalle sue origini sino al 1950, periodo d’anni in cui l’Istituzione fu in grado di assumere consapevolmente le metodologie di una moderna azienda di propaganda. La prima parte è focalizzata sulle modalità di organizzazione della pubblicità durante la Segreteria di Antonio Fradeletto (1895-1914). Augusto Sezanne, cartellonista ufficiale delle biennali dell’anteguerra, appoggiato dall'autorevole Segretario generale, sfruttò - da antesignano nel panorama nazionale e delle esposizioni d’arte - i mezzi di comunicazione dell’epoca, concependo l’icona con cui la Biennale si sarebbe imposta sull’immaginario collettivo e sulla scena europea. L’obiettivo dell’elaborato è di analizzare come si svilupparono ed intensificarono progressivamente le strategie di comunicazione dell’Istituzione veneziana, che si consolidarono verso la fine degli anni Quaranta, grazie a personalità come Pica, Maraini e Pallucchini. In particolare, l’elaborato si concentra sulle caratteristiche dei manifesti della Biennale - dell’Esposizione d’Arte e dei Festival collaterali - che rivestirono un ruolo fondamentale nell’azione pubblicitaria, in quanto mezzi prediletti per dare visibilità all’Ente e diffondere la sua immagine nel mondo. L’organizzazione grafica accurata, l’adesione estetica ai moderni cambiamenti di gusto e l’allusione persistente a Venezia, contribuirono a diffondere un’immagine della Biennale comprensibile anche al popolo, allargando il pubblico, sempre più vasto e diversificato.
Manifesti e pubblicità della Biennale di Venezia dal 1895 al 1950
Fontana, Cristina
2014/2015
Abstract
Il seguente elaborato analizza l’attività pubblicitaria e le caratteristiche dei manifesti della Biennale di Venezia, dalle sue origini sino al 1950, periodo d’anni in cui l’Istituzione fu in grado di assumere consapevolmente le metodologie di una moderna azienda di propaganda. La prima parte è focalizzata sulle modalità di organizzazione della pubblicità durante la Segreteria di Antonio Fradeletto (1895-1914). Augusto Sezanne, cartellonista ufficiale delle biennali dell’anteguerra, appoggiato dall'autorevole Segretario generale, sfruttò - da antesignano nel panorama nazionale e delle esposizioni d’arte - i mezzi di comunicazione dell’epoca, concependo l’icona con cui la Biennale si sarebbe imposta sull’immaginario collettivo e sulla scena europea. L’obiettivo dell’elaborato è di analizzare come si svilupparono ed intensificarono progressivamente le strategie di comunicazione dell’Istituzione veneziana, che si consolidarono verso la fine degli anni Quaranta, grazie a personalità come Pica, Maraini e Pallucchini. In particolare, l’elaborato si concentra sulle caratteristiche dei manifesti della Biennale - dell’Esposizione d’Arte e dei Festival collaterali - che rivestirono un ruolo fondamentale nell’azione pubblicitaria, in quanto mezzi prediletti per dare visibilità all’Ente e diffondere la sua immagine nel mondo. L’organizzazione grafica accurata, l’adesione estetica ai moderni cambiamenti di gusto e l’allusione persistente a Venezia, contribuirono a diffondere un’immagine della Biennale comprensibile anche al popolo, allargando il pubblico, sempre più vasto e diversificato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/7384