Il progressivo aumento della richiesta di spazio marittimo e la potenziale pressione sull’ambiente marino richiedono una gestione integrata dell’acquacoltura. Al fine di raggiungere una crescita sostenibile di questa attività, diventa fondamentale riuscire ad individuare le aree maggiormente vocate all’insediamento di nuovi impianti, considerando sia il potenziale produttivo dell’ecosistema marino, che il buono stato ambientale, e considerando anche la pianificazione spaziale e temporale, con riferimento alle possibili interazioni con altre attività marittime (Maritime Spatial Planning). In Emilia Romagna l’allevamento dei mitili (Mytilus galloprovincialis), ha conosciuto un rapido sviluppo a partire dalla seconda metà degli anni ottanta, favorito dall’avvento di nuove tecnologie che hanno consentito l’insediamento di impianti a filari al di fuori delle zone interne, permettendo di sfruttare l’elevato potenziale trofico dell’ambiente marino. Considerando l’intenzione dei mitilicoltori di installare nuovi impianti al di fuori della fascia costiera delle 3 miglia e di diversificare la produzione, introducendo anche l’allevamento dell’ostrica (Crassostrea gigas), sono stati sviluppati diversi scenari per valutare la disposizione ottimale degli impianti. Con questi obiettivi si è proceduto con l’individuazione, l’utilizzo e l’integrazione di modelli matematici e strumenti GIS. I modelli bioenergetici di accrescimento sono degli strumenti utili per valutare la capacità portante dell’ecosistema. Nello studio sono stati applicati i modelli bioenergetici di accrescimento utilizzando dati di derivazione satellitare (concentrazione di clorofilla e temperatura), allo scopo di simulare la crescita delle due specie al variare delle condizioni ambientali. In questo modo è stato possibile eseguire una valutazione della crescita potenziale nello spazio durante un arco temporale di dieci anni, per il quale erano disponibili i dati satellitari. Le aree ottimali sono state individuate utilizzando un’analisi multicriterio con metodologia GIS, integrando i risultati dell’applicazione di modelli matematici e i risultati forniti dall’esame dei risultati di alcuni progetti europei (SHAPE, COEXIST e ADRIPLAN) che hanno permesso la categorizzazione delle possibili interazioni tra la mitilicoltura e altri usi dello spazio marittimo.

Applicazione di modelli matematici e dati satellitari per la selezione dei siti in acquacoltura: un caso studio Adriatico

Vannuzzo, Lisa
2014/2015

Abstract

Il progressivo aumento della richiesta di spazio marittimo e la potenziale pressione sull’ambiente marino richiedono una gestione integrata dell’acquacoltura. Al fine di raggiungere una crescita sostenibile di questa attività, diventa fondamentale riuscire ad individuare le aree maggiormente vocate all’insediamento di nuovi impianti, considerando sia il potenziale produttivo dell’ecosistema marino, che il buono stato ambientale, e considerando anche la pianificazione spaziale e temporale, con riferimento alle possibili interazioni con altre attività marittime (Maritime Spatial Planning). In Emilia Romagna l’allevamento dei mitili (Mytilus galloprovincialis), ha conosciuto un rapido sviluppo a partire dalla seconda metà degli anni ottanta, favorito dall’avvento di nuove tecnologie che hanno consentito l’insediamento di impianti a filari al di fuori delle zone interne, permettendo di sfruttare l’elevato potenziale trofico dell’ambiente marino. Considerando l’intenzione dei mitilicoltori di installare nuovi impianti al di fuori della fascia costiera delle 3 miglia e di diversificare la produzione, introducendo anche l’allevamento dell’ostrica (Crassostrea gigas), sono stati sviluppati diversi scenari per valutare la disposizione ottimale degli impianti. Con questi obiettivi si è proceduto con l’individuazione, l’utilizzo e l’integrazione di modelli matematici e strumenti GIS. I modelli bioenergetici di accrescimento sono degli strumenti utili per valutare la capacità portante dell’ecosistema. Nello studio sono stati applicati i modelli bioenergetici di accrescimento utilizzando dati di derivazione satellitare (concentrazione di clorofilla e temperatura), allo scopo di simulare la crescita delle due specie al variare delle condizioni ambientali. In questo modo è stato possibile eseguire una valutazione della crescita potenziale nello spazio durante un arco temporale di dieci anni, per il quale erano disponibili i dati satellitari. Le aree ottimali sono state individuate utilizzando un’analisi multicriterio con metodologia GIS, integrando i risultati dell’applicazione di modelli matematici e i risultati forniti dall’esame dei risultati di alcuni progetti europei (SHAPE, COEXIST e ADRIPLAN) che hanno permesso la categorizzazione delle possibili interazioni tra la mitilicoltura e altri usi dello spazio marittimo.
2014-10-30
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