Nel corso degli anni ottanta, a seguito delle riforme economiche avviate a partire dal 1978, abbigliamento alla moda e cosmetici, in particolare di brand stranieri, divennero simboli di un determinato status sociale in Cina. Oltre a promuovere l’arricchimento e uno stile di vita lussuoso come massima aspirazione, la riforma cinese riabilitò il concetto di femminilità, e la bellezza diventò una caratteristica commercializzabile delle donne. Dopo l’adesione della Cina all’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2001, la riduzione delle restrizioni sulle imprese straniere ha consolidato il mercato cosmetico cinese e ha incoraggiato la competizione al suo interno. Tutti questi cambiamenti hanno portato ad un massiccio aumento del consumo di cosmetici, in particolare quelli stranieri. Se prima del 1980 in Cina erano presenti circa cinquanta ditte di prodotti cosmetici con un fatturato annuo inferiore a 500 milioni di yuan, oggi la Cina rappresenta il terzo mercato al mondo della categoria, subito dopo Stati Uniti e Giappone, con una quota di vendite nel 2013 pari a circa 162 miliardi di yuan. Questa tesi si focalizza sull’impatto che l’apertura economica ha avuto sulla cultura cinese e sull’immaginario estetico del paese, dove all’ideale tradizionale di una bellezza fragile e riservata si è sostituito quello di un nuovo tipo di bellezza, artificiosa e occidentalizzata, e si propone di compiere un’analisi approfondita del mercato cosmetico cinese delineando i trend e le prospettive del settore.
L'evoluzione del mercato cosmetico in Cina
Rizzo, Margherita
2015/2016
Abstract
Nel corso degli anni ottanta, a seguito delle riforme economiche avviate a partire dal 1978, abbigliamento alla moda e cosmetici, in particolare di brand stranieri, divennero simboli di un determinato status sociale in Cina. Oltre a promuovere l’arricchimento e uno stile di vita lussuoso come massima aspirazione, la riforma cinese riabilitò il concetto di femminilità, e la bellezza diventò una caratteristica commercializzabile delle donne. Dopo l’adesione della Cina all’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2001, la riduzione delle restrizioni sulle imprese straniere ha consolidato il mercato cosmetico cinese e ha incoraggiato la competizione al suo interno. Tutti questi cambiamenti hanno portato ad un massiccio aumento del consumo di cosmetici, in particolare quelli stranieri. Se prima del 1980 in Cina erano presenti circa cinquanta ditte di prodotti cosmetici con un fatturato annuo inferiore a 500 milioni di yuan, oggi la Cina rappresenta il terzo mercato al mondo della categoria, subito dopo Stati Uniti e Giappone, con una quota di vendite nel 2013 pari a circa 162 miliardi di yuan. Questa tesi si focalizza sull’impatto che l’apertura economica ha avuto sulla cultura cinese e sull’immaginario estetico del paese, dove all’ideale tradizionale di una bellezza fragile e riservata si è sostituito quello di un nuovo tipo di bellezza, artificiosa e occidentalizzata, e si propone di compiere un’analisi approfondita del mercato cosmetico cinese delineando i trend e le prospettive del settore.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/20657