La Rivoluzione Verde rappresenta un nuovo approccio ai metodi di produzione agricola introdotto a partire dal secondo dopoguerra. L’obiettivo iniziale era quello di risolvere i problemi sociali legati alla sottonutrizione in molti Paesi in via di sviluppo dell’Asia, dell’America Meridionale e dell’Africa, attraverso un approccio capitalistico. Con la collaborazione tra istituzioni e settori di ricerca e con l’impiego della chimica e delle nuove tecnologie, il rendimento agricolo è aumentato notevolmente a livello globale, così come le esportazioni e il processo di internazionalizzazione, definendo la nascita dell’agroindustria. Tuttavia questo cambiamento epocale ha accantonato due elementi fondamentali: l’ambiente e l’uomo. La Rivoluzione Verde ha contribuito al compimento di atti dai risvolti estremamente negativi, come l’inquinamento dovuto all’aumento dell’utilizzo di sostanze chimiche, l’eccessivo sfruttamento dei suoli e la scomparsa di molti sistemi agricoli tradizionali, con un forte impatto negativo anche a livello sociale e alimentare. Ogni capitolo dimostrerà come la teoria alla base di questa Rivoluzione abbia causato gravi problemi sociali nei Paesi in Via di Sviluppo, abbia influenzato il superamento dei limiti planetari ambientali, di come abbia messo a serio rischio la sicurezza alimentare mondiale e dei motivi per cui la sottonutrizione continua ad esistere. Questo quadro completo sarà utile a capire perché la crescita produttiva non sempre comporta un aumento del benessere. Solo partendo da questo presupposto sarà possibile acquisire una consapevolezza tale per cui il rispetto per l’ambiente e l’equità sociale possano essere affiancate all’efficienza economica.

LA RIVOLUZIONE VERDE E IL MITO DELL’AUMENTO DELLA PRODUTTIVITA: perché più cibo non ha significato più benessere

Romano, Francesca
2018/2019

Abstract

La Rivoluzione Verde rappresenta un nuovo approccio ai metodi di produzione agricola introdotto a partire dal secondo dopoguerra. L’obiettivo iniziale era quello di risolvere i problemi sociali legati alla sottonutrizione in molti Paesi in via di sviluppo dell’Asia, dell’America Meridionale e dell’Africa, attraverso un approccio capitalistico. Con la collaborazione tra istituzioni e settori di ricerca e con l’impiego della chimica e delle nuove tecnologie, il rendimento agricolo è aumentato notevolmente a livello globale, così come le esportazioni e il processo di internazionalizzazione, definendo la nascita dell’agroindustria. Tuttavia questo cambiamento epocale ha accantonato due elementi fondamentali: l’ambiente e l’uomo. La Rivoluzione Verde ha contribuito al compimento di atti dai risvolti estremamente negativi, come l’inquinamento dovuto all’aumento dell’utilizzo di sostanze chimiche, l’eccessivo sfruttamento dei suoli e la scomparsa di molti sistemi agricoli tradizionali, con un forte impatto negativo anche a livello sociale e alimentare. Ogni capitolo dimostrerà come la teoria alla base di questa Rivoluzione abbia causato gravi problemi sociali nei Paesi in Via di Sviluppo, abbia influenzato il superamento dei limiti planetari ambientali, di come abbia messo a serio rischio la sicurezza alimentare mondiale e dei motivi per cui la sottonutrizione continua ad esistere. Questo quadro completo sarà utile a capire perché la crescita produttiva non sempre comporta un aumento del benessere. Solo partendo da questo presupposto sarà possibile acquisire una consapevolezza tale per cui il rispetto per l’ambiente e l’equità sociale possano essere affiancate all’efficienza economica.
2018-11-09
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/19208