Tale elaborato si propone di analizzare come le donne evolvono dalla condizione di staticità dell'epica a quella di dinamicità della tragedia. Gli epiteti descrittivi omerici in tragedia si ribaltano e assumono significati altri, che rendono chiaro come le prerogative femminili siano ambigue, in un continuo intreccio di bellezza e violenza. Questa stessa ambiguità viene analizzata nei personaggi di Pandora e di Afrodite, fino ad arrivare alla tragedia, in cui le donne si servono di strumenti femminili e quotidiani per ottenere i propri obiettivi. A titolo esemplificativo, se nell'epica le donne sono definite "dal bel peplo", in tragedia Clitemestra, Medea e Deianira utilizzano il peplo stesso per uccidere i rispettivi mariti.

Una sfarzosa veste di morte. Ambiguità e armi del femminile dall’epica alla tragedia

Consoloni, Ludovica
2024/2025

Abstract

Tale elaborato si propone di analizzare come le donne evolvono dalla condizione di staticità dell'epica a quella di dinamicità della tragedia. Gli epiteti descrittivi omerici in tragedia si ribaltano e assumono significati altri, che rendono chiaro come le prerogative femminili siano ambigue, in un continuo intreccio di bellezza e violenza. Questa stessa ambiguità viene analizzata nei personaggi di Pandora e di Afrodite, fino ad arrivare alla tragedia, in cui le donne si servono di strumenti femminili e quotidiani per ottenere i propri obiettivi. A titolo esemplificativo, se nell'epica le donne sono definite "dal bel peplo", in tragedia Clitemestra, Medea e Deianira utilizzano il peplo stesso per uccidere i rispettivi mariti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/1910