I pigmenti bianchi a base di biossido di titanio, nella forma rutilo e anatasio, sono tra i più diffusi nell’arte moderna e contemporanea. La nota attività fotocatalitica del TiO2 può rendere questo pigmento reattivo nei confronti dei leganti impiegati nella pittura, modificandone l’aspetto e quindi l’impatto visivo. Scopo di questo lavoro di tesi è lo sviluppo di un metodo analitico per distinguere i due polimorfi tetragonali attraverso indagini di tipo non invasivo e lo studio del loro differente comportamento chimico-fisico. Il primo obiettivo di questa tesi consiste nel determinare l’efficacia ed i limiti di rivelabilità di tecniche spettroscopiche vibrazionali non invasive (Raman e FT-IR in riflessione) nel riconoscimento delle due fasi cristalline in sistemi complessi (modelli pittorici ad olio con rutilo e anatasio in miscela tra loro o con altri bianchi). Il secondo obiettivo è comprendere il ruolo di rutilo e anatasio nei processi di degrado che coinvolgono il legante lipidico, sottoponendo delle stesure pittoriche ad invecchiamento termico e fotochimico. L’invecchiamento è stato monitorato tramite FT-IR (in riflessione, trasmissione e ATR), Raman, colorimetria ed analisi termica TG/DSC. I risultati ottenuti hanno evidenziato che entrambe le forme appaiono stabili in condizioni di temperatura e umidità (T=40°C e UR>90%) normalmente sfavorevoli per la pittura ad olio. Mentre i test di invecchiamento fotochimico hanno mostrato che entrambi i polimorfi sono reattivi alla luce, favorendo il degrado del legante lipidico quando irradiato a 280-2000 nm.
I bianchi di titanio nella pittura ad olio contemporanea: riconoscimento non invasivo delle fasi cristalline, e studio del loro ruolo nei processi di degrado del legante
Sartori, Martina
2016/2017
Abstract
I pigmenti bianchi a base di biossido di titanio, nella forma rutilo e anatasio, sono tra i più diffusi nell’arte moderna e contemporanea. La nota attività fotocatalitica del TiO2 può rendere questo pigmento reattivo nei confronti dei leganti impiegati nella pittura, modificandone l’aspetto e quindi l’impatto visivo. Scopo di questo lavoro di tesi è lo sviluppo di un metodo analitico per distinguere i due polimorfi tetragonali attraverso indagini di tipo non invasivo e lo studio del loro differente comportamento chimico-fisico. Il primo obiettivo di questa tesi consiste nel determinare l’efficacia ed i limiti di rivelabilità di tecniche spettroscopiche vibrazionali non invasive (Raman e FT-IR in riflessione) nel riconoscimento delle due fasi cristalline in sistemi complessi (modelli pittorici ad olio con rutilo e anatasio in miscela tra loro o con altri bianchi). Il secondo obiettivo è comprendere il ruolo di rutilo e anatasio nei processi di degrado che coinvolgono il legante lipidico, sottoponendo delle stesure pittoriche ad invecchiamento termico e fotochimico. L’invecchiamento è stato monitorato tramite FT-IR (in riflessione, trasmissione e ATR), Raman, colorimetria ed analisi termica TG/DSC. I risultati ottenuti hanno evidenziato che entrambe le forme appaiono stabili in condizioni di temperatura e umidità (T=40°C e UR>90%) normalmente sfavorevoli per la pittura ad olio. Mentre i test di invecchiamento fotochimico hanno mostrato che entrambi i polimorfi sono reattivi alla luce, favorendo il degrado del legante lipidico quando irradiato a 280-2000 nm.File | Dimensione | Formato | |
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