La tesi propone uno studio in parallelo delle carriere di Marcel Broodthaers e di Harald Szeemann. Da una parte un artista belga che nella sistematicità della propria opera è diventato imprenditore e curatore di sé stesso. Dall’altra uno dei padri della curatela moderna che ha spesso messo in discussione la linea di confine fra artisti e curatori. Lo scavare alle origini del dibattito sulla differenza fra creare e curare non si risolve nella definizione del concetto di mediazione. I due, partendo da punti diversi ma con una mentalità curiosamente simile, fanno della mediazione uno strumento per esplorare l’universo delle immagini. Il loro significato, il loro ruolo e valore nella società contemporanea. Alla base del loro agire vi è una stessa volontà di comprendere tutti i meccanismi dello Spiel der Kunst, il gioco dell’arte. La ricerca è organizzata in due parti. Per i due protagonisti si è effettuata una selezione di mostre da cui emergono le similitudini negli interessi reciproci e nel sostrato culturale e teorico che ha influenzato le loro azioni. Vivono la stessa epoca (per Szeemann si considera la carriera fino agli anni ’70), in più di un’occasione lavorano a contatto. Sottolineando la frequentazione che fanno degli stessi ambienti, degli stessi artisti, si cerca di dimostrare l’interesse dell’approfondimento di un confronto troppo spesso solo abbozzato.
L'arte della mediazione. Marcel Broodthaers e Harald Szeemann alle origini della curatela moderna
Paci, Giacomo
2020/2021
Abstract
La tesi propone uno studio in parallelo delle carriere di Marcel Broodthaers e di Harald Szeemann. Da una parte un artista belga che nella sistematicità della propria opera è diventato imprenditore e curatore di sé stesso. Dall’altra uno dei padri della curatela moderna che ha spesso messo in discussione la linea di confine fra artisti e curatori. Lo scavare alle origini del dibattito sulla differenza fra creare e curare non si risolve nella definizione del concetto di mediazione. I due, partendo da punti diversi ma con una mentalità curiosamente simile, fanno della mediazione uno strumento per esplorare l’universo delle immagini. Il loro significato, il loro ruolo e valore nella società contemporanea. Alla base del loro agire vi è una stessa volontà di comprendere tutti i meccanismi dello Spiel der Kunst, il gioco dell’arte. La ricerca è organizzata in due parti. Per i due protagonisti si è effettuata una selezione di mostre da cui emergono le similitudini negli interessi reciproci e nel sostrato culturale e teorico che ha influenzato le loro azioni. Vivono la stessa epoca (per Szeemann si considera la carriera fino agli anni ’70), in più di un’occasione lavorano a contatto. Sottolineando la frequentazione che fanno degli stessi ambienti, degli stessi artisti, si cerca di dimostrare l’interesse dell’approfondimento di un confronto troppo spesso solo abbozzato.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/16927