Questa ricerca ha come obiettivo quello di analizzare le dinamiche antropologiche conseguenti all’inquinamento delle acque del Rio Choqueyapu specificatamente nella zona urbana di La Paz e nella zona agricola del Mecapaca, considerando non solo i diversi attori rivieraschi, ma anche chi si sta occupando per un possibile miglioramento della situazione idrica (in particolare alcuni esponenti del giornale Pagina 7 di La Paz). Nel concreto l’obiettivo è quello di svolgere una ricerca etnografica dedicata alla difficile convivenza con un quadro ambientale degradato, dove l’elemento acqua oggi è sempre più connesso a contesti di conflitto, di competizione, di scarsità e inquinamento. In tal senso saranno prese in considerazioni anche tutte le mobilitazioni sociali attorno alla sua gestione pubblica o privata. L’opacità della gestione dei flussi fluviali nel nostro particolare caso è sempre più connessa alle preoccupazioni per una crisi ambientale già in atto, che ingloba anche questioni come, per i modelli di sviluppo, l’agricoltura e quindi l’alimentazione. L’acqua è, potenzialmente e naturalmente, buona da bere, da irrigare, da canalizzare, da sfruttare, ma, allo stesso tempo, è buona da pensare, sognare, simbolizzare nelle relazioni sociali di tante, tutte, le culture.
Memorie d’Acqua Ricordi del Rio Choqueyapu e dinamiche sociali in relazione all’acqua
Piva, Agnese
2019/2020
Abstract
Questa ricerca ha come obiettivo quello di analizzare le dinamiche antropologiche conseguenti all’inquinamento delle acque del Rio Choqueyapu specificatamente nella zona urbana di La Paz e nella zona agricola del Mecapaca, considerando non solo i diversi attori rivieraschi, ma anche chi si sta occupando per un possibile miglioramento della situazione idrica (in particolare alcuni esponenti del giornale Pagina 7 di La Paz). Nel concreto l’obiettivo è quello di svolgere una ricerca etnografica dedicata alla difficile convivenza con un quadro ambientale degradato, dove l’elemento acqua oggi è sempre più connesso a contesti di conflitto, di competizione, di scarsità e inquinamento. In tal senso saranno prese in considerazioni anche tutte le mobilitazioni sociali attorno alla sua gestione pubblica o privata. L’opacità della gestione dei flussi fluviali nel nostro particolare caso è sempre più connessa alle preoccupazioni per una crisi ambientale già in atto, che ingloba anche questioni come, per i modelli di sviluppo, l’agricoltura e quindi l’alimentazione. L’acqua è, potenzialmente e naturalmente, buona da bere, da irrigare, da canalizzare, da sfruttare, ma, allo stesso tempo, è buona da pensare, sognare, simbolizzare nelle relazioni sociali di tante, tutte, le culture.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/164