Questo lavoro vuole mostrare quale fosse il rapporto che intercorreva tra l’aristocrazia bizantina e la santità cercando di evidenziare come le famiglie aristocratiche avessero sfruttato il rapporto con alcuni santi a loro legati per migliorare il proprio status sociale e la propria posizione economica. Si è poi analizzato il legame tra gli aristocratici e i monasteri, intesi come centri di interesse economico e sociale e gli eventuali motivi per cui una famiglia aristocratica poteva essere interessata nel finanziare un cenobio. Per fare ciò si è deciso di introdurre la questione dell’evoluzione della produzione agiografica bizantina tra il Secondo Concilio di Nicea (787) e l’XI secolo. Si è scelto tale periodo per mettere in evidenza i cambiamenti del genere agiografico durante questo periodo, in cui si vide la compilazione di Vitae non solo dei santi tardo-antichi ma anche dei santi più contemporanei. A tale fenomeno si aggiunse anche la nascita e lo sviluppo di un sentimento di coesione da parte dei gruppi familiari, individuabile nell’apparire dei primi cognomina, e dello sfruttamento da parte delle famiglie della santità tramite la promozione del culto di un determinato santo a loro legato. Si è posta l’attenzione su cinque Vitae, tutte composte tra l’VIII e l’XI secolo, per dimostrare come la pratica di favorire l’espansione dei culti dei santi da parte delle famiglie fosse un fenomeno che interessava l’élite bizantina. Vista l’importanza dei cenobi si è cercato di comprendere come questi e le grandi famiglie aristocratiche si relazionassero tra loro concentrandosi sul ruolo avuto dall'aristocrazia nel fungere da finanziatori laici di monasteri il rapporto tra gli enti monastici e i loro benefattori laici e come questo si sia modificato nel tempo. Abbandonato l’oriente bizantino si è spostata l’analisi sul meridione italiano tra il X e l’XI secolo, domandandosi se anche questo territorio avesse visto i fenomeni precedentemente analizzati evolversi allo stesso modo.

L'aristocrazia bizantina e l'uso funzionale dell'agiografia e dei monasteri tra il IX e l'XI secolo.

Gozzo, Michele
2020/2021

Abstract

Questo lavoro vuole mostrare quale fosse il rapporto che intercorreva tra l’aristocrazia bizantina e la santità cercando di evidenziare come le famiglie aristocratiche avessero sfruttato il rapporto con alcuni santi a loro legati per migliorare il proprio status sociale e la propria posizione economica. Si è poi analizzato il legame tra gli aristocratici e i monasteri, intesi come centri di interesse economico e sociale e gli eventuali motivi per cui una famiglia aristocratica poteva essere interessata nel finanziare un cenobio. Per fare ciò si è deciso di introdurre la questione dell’evoluzione della produzione agiografica bizantina tra il Secondo Concilio di Nicea (787) e l’XI secolo. Si è scelto tale periodo per mettere in evidenza i cambiamenti del genere agiografico durante questo periodo, in cui si vide la compilazione di Vitae non solo dei santi tardo-antichi ma anche dei santi più contemporanei. A tale fenomeno si aggiunse anche la nascita e lo sviluppo di un sentimento di coesione da parte dei gruppi familiari, individuabile nell’apparire dei primi cognomina, e dello sfruttamento da parte delle famiglie della santità tramite la promozione del culto di un determinato santo a loro legato. Si è posta l’attenzione su cinque Vitae, tutte composte tra l’VIII e l’XI secolo, per dimostrare come la pratica di favorire l’espansione dei culti dei santi da parte delle famiglie fosse un fenomeno che interessava l’élite bizantina. Vista l’importanza dei cenobi si è cercato di comprendere come questi e le grandi famiglie aristocratiche si relazionassero tra loro concentrandosi sul ruolo avuto dall'aristocrazia nel fungere da finanziatori laici di monasteri il rapporto tra gli enti monastici e i loro benefattori laici e come questo si sia modificato nel tempo. Abbandonato l’oriente bizantino si è spostata l’analisi sul meridione italiano tra il X e l’XI secolo, domandandosi se anche questo territorio avesse visto i fenomeni precedentemente analizzati evolversi allo stesso modo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/14446