La ricerca verte sulla figura del regista ceco-americano Miloš Forman e in particolare sugli anni cechi della sua produzione, tra il 1962 e il 1967, prima del suo esilio americano: i due mediometraggi Konkurs e Kdyby ty muziky nebyly, i lungometraggi Lásky jedné plavovlásky, Cerný Petr e Horí, má panenko. Partendo da visione d'insieme dei fattori chiave, economici, politico sociali e produttivi, che hanno permesso il sorgere del fenomeno cinematografico cecoslovacco, e verificata l'imprescindibile specificità ceca del fenomeno, si è cercato di mettere in evidenza le marcate differenze rispetto ai coevi contesti francese e italiano, in particolare la declinazione di realismo che il cinema ceco riuscì a produrre, nonché la peculiarissima forma di valore politico che il cinema acquistò ed espresse nel suo linguaggio. A questo scopo ci si è avvalsi di tre concetti chiave: quello di l'autorialità, documentarismo e realismo. A chiudere l'analisi è una disamina della ricezione da parte della critica italiana, con particolare attenzione alla Biennale del dissenso del 1977,la vasta retrospettiva dedicata alla nová vlna ceca nel XII Festival Internazionale Cinema Giovani città di Torino, e la retrospettiva dedicata ai cinema del '68 all'interno della LV Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

Il realismo ceco di Milos Forman

Battaglia, Elena
2015/2016

Abstract

La ricerca verte sulla figura del regista ceco-americano Miloš Forman e in particolare sugli anni cechi della sua produzione, tra il 1962 e il 1967, prima del suo esilio americano: i due mediometraggi Konkurs e Kdyby ty muziky nebyly, i lungometraggi Lásky jedné plavovlásky, Cerný Petr e Horí, má panenko. Partendo da visione d'insieme dei fattori chiave, economici, politico sociali e produttivi, che hanno permesso il sorgere del fenomeno cinematografico cecoslovacco, e verificata l'imprescindibile specificità ceca del fenomeno, si è cercato di mettere in evidenza le marcate differenze rispetto ai coevi contesti francese e italiano, in particolare la declinazione di realismo che il cinema ceco riuscì a produrre, nonché la peculiarissima forma di valore politico che il cinema acquistò ed espresse nel suo linguaggio. A questo scopo ci si è avvalsi di tre concetti chiave: quello di l'autorialità, documentarismo e realismo. A chiudere l'analisi è una disamina della ricezione da parte della critica italiana, con particolare attenzione alla Biennale del dissenso del 1977,la vasta retrospettiva dedicata alla nová vlna ceca nel XII Festival Internazionale Cinema Giovani città di Torino, e la retrospettiva dedicata ai cinema del '68 all'interno della LV Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/12024