L’Italia dei borghi è un’Italia di abbandoni ma anche di nuove prospettive. Sono più di 5000 i “paesi fantasma”, testimonianza di uno stile di vita, del modo di costruire e di abitare e del relazionarsi con il paesaggio dal valore inestimabile, non solo da un punto di vista socioculturale ma anche storico e artistico. L’obiettivo della mia tesi è dunque quello di dimostrare che è ancora possibile ripopolare tutti quei territori considerati ostili o di difficile accesso, per mancanza di adeguati servizi o infrastrutture, partendo proprio da una ricerca sul campo di alcune borgate montane tra i laghi di Como e di Lugano. Contrastare lo spopolamento è anche il primo passo per garantire il mantenimento del paesaggio, dell’identità alpina e lacustre e per far uscire molte valli e versanti da condizioni di forte disagio. Da un punto di vista formale, il lavoro è suddiviso in quattro capitoli. Il primo capitolo tratta in maniera teorica dei paesaggi dell’abbandono, ponendo le basi per un’analisi più approfondita dei casi studio successivamente affrontati. Particolare attenzione è data al concetto di “abbandonologia” e al suo opposto “la restanza”. Il secondo capitolo riguarda invece la riabilitazione della memoria e il recupero del senso del luogo, attraverso nuove strategie per riabilitare l’Italia. Il terzo e il quarto capitolo, infine, si dedicano principalmente all’analisi dell’assetto territoriale e delle dinamiche insediative del borgo di Erbonne e delle borgate di Agno, Bioggio e Manno, tra Italia e Svizzera, elaborando quelle che sono le prospettive e le potenzialità di queste piccole realtà ancora poco conosciute, attraverso un turismo lento e sostenibile di lago e di montagna, essenziale per la rinascita di un patrimonio naturale, culturale ed enogastronomico delle comunità locali.

Borghi in abbandono e potenzialità turistica: la montagna tra i laghi di Como e Lugano

Brivio, Elena
2022/2023

Abstract

L’Italia dei borghi è un’Italia di abbandoni ma anche di nuove prospettive. Sono più di 5000 i “paesi fantasma”, testimonianza di uno stile di vita, del modo di costruire e di abitare e del relazionarsi con il paesaggio dal valore inestimabile, non solo da un punto di vista socioculturale ma anche storico e artistico. L’obiettivo della mia tesi è dunque quello di dimostrare che è ancora possibile ripopolare tutti quei territori considerati ostili o di difficile accesso, per mancanza di adeguati servizi o infrastrutture, partendo proprio da una ricerca sul campo di alcune borgate montane tra i laghi di Como e di Lugano. Contrastare lo spopolamento è anche il primo passo per garantire il mantenimento del paesaggio, dell’identità alpina e lacustre e per far uscire molte valli e versanti da condizioni di forte disagio. Da un punto di vista formale, il lavoro è suddiviso in quattro capitoli. Il primo capitolo tratta in maniera teorica dei paesaggi dell’abbandono, ponendo le basi per un’analisi più approfondita dei casi studio successivamente affrontati. Particolare attenzione è data al concetto di “abbandonologia” e al suo opposto “la restanza”. Il secondo capitolo riguarda invece la riabilitazione della memoria e il recupero del senso del luogo, attraverso nuove strategie per riabilitare l’Italia. Il terzo e il quarto capitolo, infine, si dedicano principalmente all’analisi dell’assetto territoriale e delle dinamiche insediative del borgo di Erbonne e delle borgate di Agno, Bioggio e Manno, tra Italia e Svizzera, elaborando quelle che sono le prospettive e le potenzialità di queste piccole realtà ancora poco conosciute, attraverso un turismo lento e sostenibile di lago e di montagna, essenziale per la rinascita di un patrimonio naturale, culturale ed enogastronomico delle comunità locali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/11841