Le fanerogame marine sono tra i maggiori produttori primari degli ambienti marino-costieri e immagazzinano ogni anno tra le 20 e 101 * 10^6 t di carbonio, contribuendo così a sequestrarne il 20% di quello globalmente presente nei sedimenti marini, pur occupandone solamente lo 0,1% della superficie. L’apparato fogliare delle fanerogame si interpone al flusso mareale trattenendo la sostanza organica e il particellato presente in sospensione, favorendone l’accumulo nel sedimento superficiale e incentivando i processi di carbon burial. Gli ingenti input di carbonio organico e gli elevati tassi di produzione primaria rendono quindi le praterie di fanerogame ecosistemi con un’elevata attività biologica, interessati da intensi flussi di carbonio organico e inorganico. Il presente lavoro si prefigge, in via preliminare, di valutare il loro contributo ai flussi di carbonio lagunare, cercando di quantificare i tassi di produzione/consumo dei principali pool (alcalinità, carbonio organico totale, particellato e disciolto). L’attività coinvolge le specie Zostera marina e Zostera noltei, due delle principali fanerogame presenti in Laguna di Venezia. I flussi di carbonio sono stati valutati come variazioni delle concentrazioni delle diverse specie chimiche a seguito di periodi di incubazione (4 ore) mediante l’utilizzo di camere bentiche. Al fine di valutare l’effettivo contributo delle specie si è deciso di confrontare i valori ottenuti all’interno delle praterie con quelli del sedimento non vegetato. La tesi si propone quindi di migliorare la conoscenza delle dinamiche dei flussi di carbonio e il loro ruolo come carbon sink in laguna di Venezia, un ambiente caratterizzato da un’elevata variabilità dei parametri abiotici, riempiendo un vuoto presente in letteratura.

Valutazione preliminare dei flussi di carbonio all’interno delle praterie di Zostera in Laguna di Venezia.

Cunsolo, Federico
2022/2023

Abstract

Le fanerogame marine sono tra i maggiori produttori primari degli ambienti marino-costieri e immagazzinano ogni anno tra le 20 e 101 * 10^6 t di carbonio, contribuendo così a sequestrarne il 20% di quello globalmente presente nei sedimenti marini, pur occupandone solamente lo 0,1% della superficie. L’apparato fogliare delle fanerogame si interpone al flusso mareale trattenendo la sostanza organica e il particellato presente in sospensione, favorendone l’accumulo nel sedimento superficiale e incentivando i processi di carbon burial. Gli ingenti input di carbonio organico e gli elevati tassi di produzione primaria rendono quindi le praterie di fanerogame ecosistemi con un’elevata attività biologica, interessati da intensi flussi di carbonio organico e inorganico. Il presente lavoro si prefigge, in via preliminare, di valutare il loro contributo ai flussi di carbonio lagunare, cercando di quantificare i tassi di produzione/consumo dei principali pool (alcalinità, carbonio organico totale, particellato e disciolto). L’attività coinvolge le specie Zostera marina e Zostera noltei, due delle principali fanerogame presenti in Laguna di Venezia. I flussi di carbonio sono stati valutati come variazioni delle concentrazioni delle diverse specie chimiche a seguito di periodi di incubazione (4 ore) mediante l’utilizzo di camere bentiche. Al fine di valutare l’effettivo contributo delle specie si è deciso di confrontare i valori ottenuti all’interno delle praterie con quelli del sedimento non vegetato. La tesi si propone quindi di migliorare la conoscenza delle dinamiche dei flussi di carbonio e il loro ruolo come carbon sink in laguna di Venezia, un ambiente caratterizzato da un’elevata variabilità dei parametri abiotici, riempiendo un vuoto presente in letteratura.
2022-07-13
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