In questo lavoro di tesi sono stati studiati materiali leganti con funzione auto-riparante da impiegarsi in miscela con malte di calce idraulica e cementizie. Sono stati studiati additivi aventi un nucleo con funzione di legante, incapsulato da un polimero di origine naturale o sintetica. I materiali sono caratterizzati sia da un punto di vista chimico-fisico che per le loro capacità auto-riparanti. Si propone come segue un meccanismo di autoriparazione in 2-step: - Durante la miscelazione iniziale della malta il polimero protegge il legante dall’idratazione, precludendo quindi l’attivazione e rendendolo totalmente o parzialmente inerte. - Dopo l’indurimento, la malta è sottoposta a sforzo che causa microfratture nel materiale ed alle capsule polimeriche, rendendo quindi accessibile il nucleo, il cui indurimento causa il fenomeno di autoriparazione. Il fenomeno di autoriparazione è stato testato in due condizioni: conservazione in ambiente ad alta umidità ed attivazione tramite immersione in acqua. Il lavoro propone inoltre un sistema di valutazione della proprietà meccaniche e capacità auto-riparante degli additivi per comparazione con le capacità native delle malte di calce idraulica e cementizie tradizionali.

Utilizzo di leganti incapsulati in polimeri naturali o sintetici come additivi auto-riparanti per l'edilizia.

Guolo, Alex
2023/2024

Abstract

In questo lavoro di tesi sono stati studiati materiali leganti con funzione auto-riparante da impiegarsi in miscela con malte di calce idraulica e cementizie. Sono stati studiati additivi aventi un nucleo con funzione di legante, incapsulato da un polimero di origine naturale o sintetica. I materiali sono caratterizzati sia da un punto di vista chimico-fisico che per le loro capacità auto-riparanti. Si propone come segue un meccanismo di autoriparazione in 2-step: - Durante la miscelazione iniziale della malta il polimero protegge il legante dall’idratazione, precludendo quindi l’attivazione e rendendolo totalmente o parzialmente inerte. - Dopo l’indurimento, la malta è sottoposta a sforzo che causa microfratture nel materiale ed alle capsule polimeriche, rendendo quindi accessibile il nucleo, il cui indurimento causa il fenomeno di autoriparazione. Il fenomeno di autoriparazione è stato testato in due condizioni: conservazione in ambiente ad alta umidità ed attivazione tramite immersione in acqua. Il lavoro propone inoltre un sistema di valutazione della proprietà meccaniche e capacità auto-riparante degli additivi per comparazione con le capacità native delle malte di calce idraulica e cementizie tradizionali.
2023-03-17
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/10412