La ricerca vuole ricostruire gli ambienti artistici femminili e femministi di Parigi e New York negli anni Settanta, analizzandone le affinità, le differenze e le influenze reciproche, attraverso la produzione editoriale delle riviste d’arte, con una particolare attenzione per “Sorcières. Les femmes vivent” (1975-82) e “The Feminist Art Journal” (1972-77). La rivista francese, fondata dalla scrittrice Xavière Gauthier, dà voce a numerose artiste, scrittrici e critiche d’arte, tra cui Leonor Fini, Marguerite Duras e Aline Dallier, che rivendicano il proprio spazio nel sistema dell’arte in quanto donne. Allo stesso modo, la rivista americana fondata da Cindy Nemser, Patricia Mainardi e Irene Moss, si propone di rivalutare la presenza femminile nella storia dell’arte, anche del passato, seguendo le teorie di Linda Nochlin e Lucy Lippard, spesso citate nelle pagine della rivista. La trattazione viene divisa seguendo tre temi principali: il primo è “Voci. Le rivendicazioni femministe nei primi anni Settanta”, in cui viene analizzata la storia della lotta femminista attraverso la lente della critica d’arte del momento, tra cui compaiono le voci di Lucy Lippard, Linda Nochlin, Gloria Orenstein, Aline Dallier; il secondo è “Sguardi. Decostruire Stereotipi”, in cui si esaminano le prime risposte artistiche del femminismo, come la mostra “Womanhouse” (1972); il terzo è “Corpi. Pratiche per la libertà”, al cui centro è posta l’analisi della produzione performativa, con artiste come Yvonne Rainer e Joan Jonas.

Le riviste "Sorcières" e "The Feminist Art Journal". Artiste a Parigi e New York negli anni Settanta

Boggia, Giulia
2024/2025

Abstract

La ricerca vuole ricostruire gli ambienti artistici femminili e femministi di Parigi e New York negli anni Settanta, analizzandone le affinità, le differenze e le influenze reciproche, attraverso la produzione editoriale delle riviste d’arte, con una particolare attenzione per “Sorcières. Les femmes vivent” (1975-82) e “The Feminist Art Journal” (1972-77). La rivista francese, fondata dalla scrittrice Xavière Gauthier, dà voce a numerose artiste, scrittrici e critiche d’arte, tra cui Leonor Fini, Marguerite Duras e Aline Dallier, che rivendicano il proprio spazio nel sistema dell’arte in quanto donne. Allo stesso modo, la rivista americana fondata da Cindy Nemser, Patricia Mainardi e Irene Moss, si propone di rivalutare la presenza femminile nella storia dell’arte, anche del passato, seguendo le teorie di Linda Nochlin e Lucy Lippard, spesso citate nelle pagine della rivista. La trattazione viene divisa seguendo tre temi principali: il primo è “Voci. Le rivendicazioni femministe nei primi anni Settanta”, in cui viene analizzata la storia della lotta femminista attraverso la lente della critica d’arte del momento, tra cui compaiono le voci di Lucy Lippard, Linda Nochlin, Gloria Orenstein, Aline Dallier; il secondo è “Sguardi. Decostruire Stereotipi”, in cui si esaminano le prime risposte artistiche del femminismo, come la mostra “Womanhouse” (1972); il terzo è “Corpi. Pratiche per la libertà”, al cui centro è posta l’analisi della produzione performativa, con artiste come Yvonne Rainer e Joan Jonas.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
893541-1286873.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 8.84 MB
Formato Adobe PDF
8.84 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/9924