La presente tesi si propone di fornire un’immagine dell’articolazione territoriale degli enti pubblici nella Regione Veneto. A tale scopo, sono raccolte le mappe relative agli enti pubblici subregionali con definita giurisdizione territoriale e le articolazioni territoriali di enti locali, regionali e statali insistenti sul territorio veneto. Di ogni comune si registrano gli enti di ordine territoriale superiore cui fa riferimento. Si tenta inoltre di comprendere le logiche che hanno guidato le diverse decisioni di zonizzazione. Sono portati in evidenza i problemi derivati dal disegno indipendente delle circoscrizioni da parte dei vari uffici e settori pubblici, i quali agiscono verticalmente ognuno nel proprio ambito, con poche o nulle consultazioni trasversali. Questo risulta in un disegno dei confini amministrativi altamente discontinuo, e non è raro che un dato Comune debba fare riferimento a molteplici centri per la fornitura e gestione di servizi pubblici. Da ciò dipende mancanza di coordinamento di politiche tra settori diversi, e quindi mancanza di una politica integrata di fornimento servizi al cittadino, in luogo di una gestione autoreferenziale e opaca. Sono danneggiati i Comuni, che devono associarsi in complesse costellazioni invece di coordinarsi tra loro in un’unica sede. In ultimo, si danneggia la trasparenza delle istituzioni, complicando al cittadino – oltreché alla stessa PA – una immediata lettura dei punti di riferimento territoriali, e privandolo di un unico centro per esigenze di governo sovracomunale del territorio.
Articolazione territoriale degli enti pubblici nel Veneto: uno studio sulle variegate e incongruenti suddivisioni dello spazio amministrativo
Tenani, Luigi
2024/2025
Abstract
La presente tesi si propone di fornire un’immagine dell’articolazione territoriale degli enti pubblici nella Regione Veneto. A tale scopo, sono raccolte le mappe relative agli enti pubblici subregionali con definita giurisdizione territoriale e le articolazioni territoriali di enti locali, regionali e statali insistenti sul territorio veneto. Di ogni comune si registrano gli enti di ordine territoriale superiore cui fa riferimento. Si tenta inoltre di comprendere le logiche che hanno guidato le diverse decisioni di zonizzazione. Sono portati in evidenza i problemi derivati dal disegno indipendente delle circoscrizioni da parte dei vari uffici e settori pubblici, i quali agiscono verticalmente ognuno nel proprio ambito, con poche o nulle consultazioni trasversali. Questo risulta in un disegno dei confini amministrativi altamente discontinuo, e non è raro che un dato Comune debba fare riferimento a molteplici centri per la fornitura e gestione di servizi pubblici. Da ciò dipende mancanza di coordinamento di politiche tra settori diversi, e quindi mancanza di una politica integrata di fornimento servizi al cittadino, in luogo di una gestione autoreferenziale e opaca. Sono danneggiati i Comuni, che devono associarsi in complesse costellazioni invece di coordinarsi tra loro in un’unica sede. In ultimo, si danneggia la trasparenza delle istituzioni, complicando al cittadino – oltreché alla stessa PA – una immediata lettura dei punti di riferimento territoriali, e privandolo di un unico centro per esigenze di governo sovracomunale del territorio.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/9892