Attraverso questo elaborato si intende studiare il connubio fra fotografia e militanza femminista, a partire dagli anni Settanta fino ad arrivare ai giorni d’oggi. In particolare, durante tutto lo svolgersi della trattazione, verrà posta l’attenzione sul tema dell’autoritratto fotografico come metodologia di indagine e ricerca della propria identità e di riappropriazione del corpo. In primo luogo, verrà indagato il contesto artistico e istituzionale entro il quale hanno agito e operano le donne, tenendo conto del pensiero analitico delle critiche d’arte femminista, e delle implicazioni del linguaggio nella formazione dei rapporti di potere. Di conseguenza, si ripercorreranno le vicende del mezzo fotografico in termini sociali, storico-artistici e semiotici, al fine di esaminare il grado di “neutralità” o “soggettività” del medium e individuare in quale misura questo possa essere significato dalle donne per dare vita ad un nuovo lessico politico, sia in termini documentaristici che in senso artistico-concettuale. Successivamente verranno raccontate le ricerche fotografiche di Carla Cerati e Paola Mattioli, capaci di rispecchiare le esperienze femministe degli anni Settanta esemplificandole via immagini. Per concludere verranno presi in considerazione i lavori di Simona Ghizzoni e Bruna Ginammi, in modo da evidenziare le connessioni fra arte e politica nell’Italia degli ultimi decenni e considerare in che modo queste fotografe siano state condizionate dalle ricerche delle femministe degli anni Settanta.

Autoritratti militanti. Lo sguardo femminista dagli anni Settanta ad oggi.

Pizzoferrato, Martina
2022/2023

Abstract

Attraverso questo elaborato si intende studiare il connubio fra fotografia e militanza femminista, a partire dagli anni Settanta fino ad arrivare ai giorni d’oggi. In particolare, durante tutto lo svolgersi della trattazione, verrà posta l’attenzione sul tema dell’autoritratto fotografico come metodologia di indagine e ricerca della propria identità e di riappropriazione del corpo. In primo luogo, verrà indagato il contesto artistico e istituzionale entro il quale hanno agito e operano le donne, tenendo conto del pensiero analitico delle critiche d’arte femminista, e delle implicazioni del linguaggio nella formazione dei rapporti di potere. Di conseguenza, si ripercorreranno le vicende del mezzo fotografico in termini sociali, storico-artistici e semiotici, al fine di esaminare il grado di “neutralità” o “soggettività” del medium e individuare in quale misura questo possa essere significato dalle donne per dare vita ad un nuovo lessico politico, sia in termini documentaristici che in senso artistico-concettuale. Successivamente verranno raccontate le ricerche fotografiche di Carla Cerati e Paola Mattioli, capaci di rispecchiare le esperienze femministe degli anni Settanta esemplificandole via immagini. Per concludere verranno presi in considerazione i lavori di Simona Ghizzoni e Bruna Ginammi, in modo da evidenziare le connessioni fra arte e politica nell’Italia degli ultimi decenni e considerare in che modo queste fotografe siano state condizionate dalle ricerche delle femministe degli anni Settanta.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/9618