Questo lavoro di ricerca parte da una riflessione sull’artista veneto Paolo Gioli, in particolare sulla sua opera video-artistica e le sperimentazioni di cui quest’ultima è oggetto. Tale riflessione non può non prescindere dagli stimoli che egli ha tratto in diversi anni, sia in campo artistico che cinematografico, da fiorenti realtà come New York, Roma, Milano e Venezia, fondamentali per la ricerca, pratica e teorica, sui nuovi media e sui conseguenti effetti in campo visuale e sul conseguente impatto che tali ambienti hanno avuto sullo sviluppo artistico di Gioli. Quanto e in che modo il linguaggio mediale (intendendo la sua opera non semplicemente nel suo essere tecnico e pura materialità) di Gioli ha influito sulla fruizione dei suoi lavori? L'utilizzo di un linguaggio infranto e indefinito è mera manipolazione e sperimentazione video- artistica o un tentativo più profondo di liberare l'immagine dall'essere una semplice rappresentazione, spingendosi quasi alla sua negazione? Manipolando le immagini si tenta di manipolare lo sguardo dello spettatore? Dunque che tipo di rapporto si crea tra immagine e spettatore, dal momento che Gioli stesso instaura un rapporto viscerale, un coinvolgimento anche fisico, con il processo di creazione di tali immagini? Suddetti quesiti sono il punto di partenza da cui questo lavoro trae spunto per svilupparne una ricerca più ampia e originale.
Lo spettatore nell’opera cinematografica di Paolo Gioli
Di Niccolo, Doriana
2022/2023
Abstract
Questo lavoro di ricerca parte da una riflessione sull’artista veneto Paolo Gioli, in particolare sulla sua opera video-artistica e le sperimentazioni di cui quest’ultima è oggetto. Tale riflessione non può non prescindere dagli stimoli che egli ha tratto in diversi anni, sia in campo artistico che cinematografico, da fiorenti realtà come New York, Roma, Milano e Venezia, fondamentali per la ricerca, pratica e teorica, sui nuovi media e sui conseguenti effetti in campo visuale e sul conseguente impatto che tali ambienti hanno avuto sullo sviluppo artistico di Gioli. Quanto e in che modo il linguaggio mediale (intendendo la sua opera non semplicemente nel suo essere tecnico e pura materialità) di Gioli ha influito sulla fruizione dei suoi lavori? L'utilizzo di un linguaggio infranto e indefinito è mera manipolazione e sperimentazione video- artistica o un tentativo più profondo di liberare l'immagine dall'essere una semplice rappresentazione, spingendosi quasi alla sua negazione? Manipolando le immagini si tenta di manipolare lo sguardo dello spettatore? Dunque che tipo di rapporto si crea tra immagine e spettatore, dal momento che Gioli stesso instaura un rapporto viscerale, un coinvolgimento anche fisico, con il processo di creazione di tali immagini? Suddetti quesiti sono il punto di partenza da cui questo lavoro trae spunto per svilupparne una ricerca più ampia e originale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/9613