L’affermazione di nuovi Paesi nel panorama economico globale, la delocalizzazione strategica delle sedi produttive, lo sviluppo di sistemi di trasporto e di comunicazione sono alcuni dei fattori fondamentali che nell’ultimo ventennio hanno cambiato le regole del mercato e hanno stimolato le imprese più ambiziose ad attivare le strategie di internazionalizzazione, modificando se necessario le proprie “abitudini” e il proprio modo di operare nel settore di riferimento. L'obbiettivo di questo lavoro è quello di analizzare i motivi, le modalità, i vantaggi e gli svantaggi delle strategie di internazionalizzazione delle imprese operanti nell'agroalimentare del nostro Paese, un settore che, nonostante i periodi di crisi degli ultimi anni, è riuscito ad andare in controtendenza registrando non una contrazione, ma una crescita continua fondamentale per l'economia Italiana. Nella prima parte della tesi viene illustrato il processo di analisi e di scelta del Paese in cui operare, la gestione del prodotto e del brand e le varie modalità di entrata di un’impresa in un Paese estero, con i loro rispettivi punti di forza e di debolezza, al fine di capire come l’ampliamento dei propri confini geografici possa aiutare a generare un vantaggio competitivo consistente. Viene inoltre spiegato che cos'è il Made in Italy e quale valore gli viene riconosciuto a livello globale, in quali settori si articola, mettendo i in evidenza come le imprese italiane cercano di portare all’estero questo concept, come usufruiscono della sua importanza, e come questo permetta alla nostra nazione di raggiungere una crescita verso i mercati più emergenti, nonostante le minacce che ne minano la reputazione. Nella seconda parte del lavoro il focus è rivolto invece solo al settore agroalimentare italiano, analizzano i tratti caratteristici dei mercati agricoli e le condizioni alla base della moderna internazionalizzazione dei relativi prodotti per poi passare allo studio dei principali Paesi partner delle imprese italiane, agli indici che ne misurano e analizzano le esportazioni e ai fattori che spingono le nostre aziende a seguire questa strategia, con delle considerazione sul ruolo che i brand e i canali distributivi hanno nelle scelte di consumo e di acquisto dei consumatori negli ultimi anni. Nel capitolo conclusi si tratta invece un caso empirico di un'impresa agroalimentare veneta che negli ultimi anni ha utilizzato l'internazionalizzazione come fonte di profitto e di vantaggio competitivo. Stiamo parlando della Valbona s.r.l. un'azienda specializzata nell'arte conserviera che sta sempre più accrescendo il suo valore e il suo brand a livello globale. In particolare viene qui approfondita la sua strategia di esportazione, i motivi che l’hanno spinta a seguire questo tipo di operazione, i mercati esteri più favorevoli per il tipo di prodotti che commercializza e i canali distributivi a cui si appoggia per raggiungere il successo a livello internazionale.
L'internazionalizzazione come scelta strategica delle imprese agroalimentari italiane: un caso aziendale veneto.
Petagna, Filippo
2016/2017
Abstract
L’affermazione di nuovi Paesi nel panorama economico globale, la delocalizzazione strategica delle sedi produttive, lo sviluppo di sistemi di trasporto e di comunicazione sono alcuni dei fattori fondamentali che nell’ultimo ventennio hanno cambiato le regole del mercato e hanno stimolato le imprese più ambiziose ad attivare le strategie di internazionalizzazione, modificando se necessario le proprie “abitudini” e il proprio modo di operare nel settore di riferimento. L'obbiettivo di questo lavoro è quello di analizzare i motivi, le modalità, i vantaggi e gli svantaggi delle strategie di internazionalizzazione delle imprese operanti nell'agroalimentare del nostro Paese, un settore che, nonostante i periodi di crisi degli ultimi anni, è riuscito ad andare in controtendenza registrando non una contrazione, ma una crescita continua fondamentale per l'economia Italiana. Nella prima parte della tesi viene illustrato il processo di analisi e di scelta del Paese in cui operare, la gestione del prodotto e del brand e le varie modalità di entrata di un’impresa in un Paese estero, con i loro rispettivi punti di forza e di debolezza, al fine di capire come l’ampliamento dei propri confini geografici possa aiutare a generare un vantaggio competitivo consistente. Viene inoltre spiegato che cos'è il Made in Italy e quale valore gli viene riconosciuto a livello globale, in quali settori si articola, mettendo i in evidenza come le imprese italiane cercano di portare all’estero questo concept, come usufruiscono della sua importanza, e come questo permetta alla nostra nazione di raggiungere una crescita verso i mercati più emergenti, nonostante le minacce che ne minano la reputazione. Nella seconda parte del lavoro il focus è rivolto invece solo al settore agroalimentare italiano, analizzano i tratti caratteristici dei mercati agricoli e le condizioni alla base della moderna internazionalizzazione dei relativi prodotti per poi passare allo studio dei principali Paesi partner delle imprese italiane, agli indici che ne misurano e analizzano le esportazioni e ai fattori che spingono le nostre aziende a seguire questa strategia, con delle considerazione sul ruolo che i brand e i canali distributivi hanno nelle scelte di consumo e di acquisto dei consumatori negli ultimi anni. Nel capitolo conclusi si tratta invece un caso empirico di un'impresa agroalimentare veneta che negli ultimi anni ha utilizzato l'internazionalizzazione come fonte di profitto e di vantaggio competitivo. Stiamo parlando della Valbona s.r.l. un'azienda specializzata nell'arte conserviera che sta sempre più accrescendo il suo valore e il suo brand a livello globale. In particolare viene qui approfondita la sua strategia di esportazione, i motivi che l’hanno spinta a seguire questo tipo di operazione, i mercati esteri più favorevoli per il tipo di prodotti che commercializza e i canali distributivi a cui si appoggia per raggiungere il successo a livello internazionale.File | Dimensione | Formato | |
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