Nell’era della globalizzazione, sempre più stringente è la necessità di comprendere e affrontare adeguatamente la crisi dell’educazione, dovuta all’iper-specializzazione e parcellizzazione dei saperi nelle istituzioni scolastiche. Il contesto contemporaneo ci chiede, infatti, di abbandonare il paradigma cartesiano che considera il soggetto avulso dal proprio ambiente, per riconoscere, al contrario, l’inter-relazionalità insita in tutte le cose. Questo significa anche caratterizzare questa sfida ‒ definita da autori quali Morin, Bocchi e Ceruti sfida della complessità ‒ come una necessità etica, che ci porta a identificare il Sé in relazione con l’Altro. Alla luce di tali considerazioni, cercheremo di dimostrare, a partire dal pensiero del sociologo francese Morin, perché sia necessario promuovere una vera e propria riforma dell’insegnamento bastata sulla promozione dell’interdisciplinarità e sul riconoscimento, in particolare, dell’arte quale strumento educativo valido per la comprensione della complessità stessa e la costruzione di una nuova cittadinanza planetaria. Il mondo delle istituzioni culturali contemporanee esibisce, poi, come sia possibile far conseguire, alla presa di consapevolezza che il patrimonio artistico sia fonte di ricchezza per l’individuo e lo sviluppo umano, strategie d’azione programmatiche e funzionali all’attuazione di una riforma dell’educazione artistica finalizzata alla formazione di identità complesse.
Il ponte sottile tra pedagogia e arte. Itinerari di cittadinanza planetaria
Lazzari, Anna
2021/2022
Abstract
Nell’era della globalizzazione, sempre più stringente è la necessità di comprendere e affrontare adeguatamente la crisi dell’educazione, dovuta all’iper-specializzazione e parcellizzazione dei saperi nelle istituzioni scolastiche. Il contesto contemporaneo ci chiede, infatti, di abbandonare il paradigma cartesiano che considera il soggetto avulso dal proprio ambiente, per riconoscere, al contrario, l’inter-relazionalità insita in tutte le cose. Questo significa anche caratterizzare questa sfida ‒ definita da autori quali Morin, Bocchi e Ceruti sfida della complessità ‒ come una necessità etica, che ci porta a identificare il Sé in relazione con l’Altro. Alla luce di tali considerazioni, cercheremo di dimostrare, a partire dal pensiero del sociologo francese Morin, perché sia necessario promuovere una vera e propria riforma dell’insegnamento bastata sulla promozione dell’interdisciplinarità e sul riconoscimento, in particolare, dell’arte quale strumento educativo valido per la comprensione della complessità stessa e la costruzione di una nuova cittadinanza planetaria. Il mondo delle istituzioni culturali contemporanee esibisce, poi, come sia possibile far conseguire, alla presa di consapevolezza che il patrimonio artistico sia fonte di ricchezza per l’individuo e lo sviluppo umano, strategie d’azione programmatiche e funzionali all’attuazione di una riforma dell’educazione artistica finalizzata alla formazione di identità complesse.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/8952