La figura di Mao come leader carismatico governò la scena politica cinese per quasi quattro decenni, ma già dai discorsi di Yan’an nel 1942 iniziarono a porsi le basi del suo culto della persona grazie alla forte propaganda istituzionalizzata e alla capacità non solo di entrare nella vita pubblica dei cittadini, ma anche in quella privata. Nonostante la sua morte, il conseguente declino forzato delle sue ideologie e grazie alla legittimità al potere ottenuta da Deng Xiaoping, nel corso degli anni ’80, il Partito continuò a mantenere una politica di controllo totale sulla popolazione arrivando a definire la possibilità riproduttiva della popolazione attraverso la Politica del Figlio Unico, attuando il cosiddetto biopower (o potere sulla vita). Tuttavia, l’insoddisfazione popolare verso il Partito corrotto e oppressore portò dal 1989 al ritorno nella scena politica di Mao e al revival del suo culto della personalità. Nei primi anni ’90, la “Mao Fever” portò alla ricostruzione di templi a carattere buddhista, a tour guidati nei luoghi legati a Mao, alla produzione di amuleti e talismani al fine di ottenere protezione, ciò a dimostrazione che la venerazione per il Grande Leader continua a persistere nella Cina di oggi nonostante sia ormai diventata solo pura mercificazione e perdendo, quindi, il significato politico e ideologico che la figura di Mao era in grado di trasmettere nei decenni passati.

Nel nome di Mao Zedong: breve storia di come il Partito sia riuscito a controllare la nazione tra venerazione e biopower

Biagetti, Giulia
2020/2021

Abstract

La figura di Mao come leader carismatico governò la scena politica cinese per quasi quattro decenni, ma già dai discorsi di Yan’an nel 1942 iniziarono a porsi le basi del suo culto della persona grazie alla forte propaganda istituzionalizzata e alla capacità non solo di entrare nella vita pubblica dei cittadini, ma anche in quella privata. Nonostante la sua morte, il conseguente declino forzato delle sue ideologie e grazie alla legittimità al potere ottenuta da Deng Xiaoping, nel corso degli anni ’80, il Partito continuò a mantenere una politica di controllo totale sulla popolazione arrivando a definire la possibilità riproduttiva della popolazione attraverso la Politica del Figlio Unico, attuando il cosiddetto biopower (o potere sulla vita). Tuttavia, l’insoddisfazione popolare verso il Partito corrotto e oppressore portò dal 1989 al ritorno nella scena politica di Mao e al revival del suo culto della personalità. Nei primi anni ’90, la “Mao Fever” portò alla ricostruzione di templi a carattere buddhista, a tour guidati nei luoghi legati a Mao, alla produzione di amuleti e talismani al fine di ottenere protezione, ciò a dimostrazione che la venerazione per il Grande Leader continua a persistere nella Cina di oggi nonostante sia ormai diventata solo pura mercificazione e perdendo, quindi, il significato politico e ideologico che la figura di Mao era in grado di trasmettere nei decenni passati.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/8850