Ancora oggi nel 2016 nonostante la produzione mondiale di cibo sia costantemente in aumento, una persona su nove soffre la fame. Questa situazione di costante insicurezza alimentare colpisce maggiormente Stati economicamente svantaggiati dell’Africa, dell’Asia e del Sud America. Partendo da un’analisi delle normative internazionali, nell’elaborato sarà messo in evidenza quello che si intende, agli inizi del XXI sec., per “diritto al cibo” e “sicurezza alimentare”, esaminando alcune delle maggiori minacce e delle buone pratiche che fanno da corollario a questo diritto economico, sociale e culturale. Considerato che circa l’80% della produzione agricola necessaria a sfamare le zone più vulnerabili del pianeta proviene da piccole farms a gestione familiare, lo sviluppo di questo tipo di produzione dovrebbe rappresentare il perno dei maggiori sforzi compiuti dalle agenzie internazionali. Ma la stretta correlazione tra tutela del diritto all’alimentazione e agricoltura di piccole e medie dimensioni è messa costantemente in crisi dall’interferenza della produzione di tipo industriale. Inoltre, un preoccupante fenomeno in continua evoluzione, definito Land Grabbing, erode in maniera importante le terre, sottraendole alle popolazioni indigene che da secoli le abitano e le coltivano, e portando con sé conseguenze disastrose che vanno dal prosciugamento delle risorse idriche, alla scomparsa della flora e fauna, alla sottrazione dei raccolti utili (anzi, fondamentali) per sfamare le popolazioni rurali locali.

Il diritto all'alimentazione: la sicurezza alimentare e l'influenza del land grabbing nei paesi in via di sviluppo

Totis, Martina
2016/2017

Abstract

Ancora oggi nel 2016 nonostante la produzione mondiale di cibo sia costantemente in aumento, una persona su nove soffre la fame. Questa situazione di costante insicurezza alimentare colpisce maggiormente Stati economicamente svantaggiati dell’Africa, dell’Asia e del Sud America. Partendo da un’analisi delle normative internazionali, nell’elaborato sarà messo in evidenza quello che si intende, agli inizi del XXI sec., per “diritto al cibo” e “sicurezza alimentare”, esaminando alcune delle maggiori minacce e delle buone pratiche che fanno da corollario a questo diritto economico, sociale e culturale. Considerato che circa l’80% della produzione agricola necessaria a sfamare le zone più vulnerabili del pianeta proviene da piccole farms a gestione familiare, lo sviluppo di questo tipo di produzione dovrebbe rappresentare il perno dei maggiori sforzi compiuti dalle agenzie internazionali. Ma la stretta correlazione tra tutela del diritto all’alimentazione e agricoltura di piccole e medie dimensioni è messa costantemente in crisi dall’interferenza della produzione di tipo industriale. Inoltre, un preoccupante fenomeno in continua evoluzione, definito Land Grabbing, erode in maniera importante le terre, sottraendole alle popolazioni indigene che da secoli le abitano e le coltivano, e portando con sé conseguenze disastrose che vanno dal prosciugamento delle risorse idriche, alla scomparsa della flora e fauna, alla sottrazione dei raccolti utili (anzi, fondamentali) per sfamare le popolazioni rurali locali.
2016-10-27
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