Nella tesi, viene analizzata ed approfondita l'evoluzione normativa dell'ordinamento comunitario ed italiano in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, con particolare attenzione alla diversa giurisdizione a tutela di consumatori e professionisti. Inoltre, si esamina il funzionamento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, quali siano le sue competenze e le sanzioni che può irrogare. Successivamente viene sviluppata un'analisi approfondita dell'operato dell'Autorità in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, nel periodo dal 2007 al 2013, secondo quanto rilevato dai bollettini settimanali da essa emessi. Le tavole riassuntive sono realizzate con l'obiettivo di identificare gli illeciti più frequenti, i settori economici e i provvedimenti presi. Nel quarto capitolo, sono state esaminate le strategie aziendali che giustificano la convenienza di tali comportamenti scorretti e la loro eventuale reiterazione nel tempo. È stato possibile constatare, quindi, come frequentemente le imprese siano recidive nei loro messaggi pubblicitari ingannevoli. Inoltre, è emerso che l'attuale sistema sanzionatorio non risulta adeguato per ricondurre la pubblicità nelle regole di ordinaria correttezza a causa degli importi massimi di sanzione previsti, che non tengono conto dell'appartenenza dei professionisti a società controllate da grande imprese multinazionali, ma solo della dimensione italiana, come risulta dall'esame dei casi della telefonia e della cosmesi.

Pubblicità ingannevole e comparativa. Il ruolo e le azioni svolte dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Giancani, Ilaria
2014/2015

Abstract

Nella tesi, viene analizzata ed approfondita l'evoluzione normativa dell'ordinamento comunitario ed italiano in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, con particolare attenzione alla diversa giurisdizione a tutela di consumatori e professionisti. Inoltre, si esamina il funzionamento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, quali siano le sue competenze e le sanzioni che può irrogare. Successivamente viene sviluppata un'analisi approfondita dell'operato dell'Autorità in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, nel periodo dal 2007 al 2013, secondo quanto rilevato dai bollettini settimanali da essa emessi. Le tavole riassuntive sono realizzate con l'obiettivo di identificare gli illeciti più frequenti, i settori economici e i provvedimenti presi. Nel quarto capitolo, sono state esaminate le strategie aziendali che giustificano la convenienza di tali comportamenti scorretti e la loro eventuale reiterazione nel tempo. È stato possibile constatare, quindi, come frequentemente le imprese siano recidive nei loro messaggi pubblicitari ingannevoli. Inoltre, è emerso che l'attuale sistema sanzionatorio non risulta adeguato per ricondurre la pubblicità nelle regole di ordinaria correttezza a causa degli importi massimi di sanzione previsti, che non tengono conto dell'appartenenza dei professionisti a società controllate da grande imprese multinazionali, ma solo della dimensione italiana, come risulta dall'esame dei casi della telefonia e della cosmesi.
2014-10-21
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