Questa tesi ha riguardato l’analisi paesaggistico-archeologica della Piana Rotaliana, un’ampia pianura circondata da montagne, posta pochi chilometri a nord della città di Trento, al confine con la provincia di Bolzano.In particolare, il mio lavoro è stato finalizzato all’utilizzo di metodi innovativi per l’individuazione e il censimento di siti d’altura, all’indagine di fonti storico-archeologiche, topografiche, bibliografiche e cartografiche e all’analisi finale degli elementi raccolti per poter elaborare una ricostruzione il più attendibile possibile del paesaggio antropico indagato e della sua evoluzione diacronica.Nello specifico, si è proceduto alla raccolta dei dati archeologici noti tramite lo spoglio della bibliografia, all’analisi remota (fotografie aeree, voli stereoscopici e immagini LiDAR opportunamente trattate) del contesto geografico, a ricognizioni mirate sul territorio e alla successiva elaborazione dei dati raccolti mediante sistemi GIS con la presentazione di alcuni casi studio esemplificativi delle potenzialità e dei limiti offerti dalle tecniche utilizzate.Si è, quindi, puntato ad un’analisi paesaggistica organica del contesto di studio, partendo dalle suddette tecnologie integrate da una metodologia tradizionale (survey e raccolta bibliografica), cercando in questo modo di affrontare tematiche diverse quali la metodologia d’indagine applicata, le caratteristiche geomorfologiche dell’area, lo sfruttamento del territorio e le dinamiche del popolamento antico.
La Piana Rotaliana (Trento). Analisi paesaggistico-archeologica attraverso il Remote Sensing.
Girardi, Marco
2012/2013
Abstract
Questa tesi ha riguardato l’analisi paesaggistico-archeologica della Piana Rotaliana, un’ampia pianura circondata da montagne, posta pochi chilometri a nord della città di Trento, al confine con la provincia di Bolzano.In particolare, il mio lavoro è stato finalizzato all’utilizzo di metodi innovativi per l’individuazione e il censimento di siti d’altura, all’indagine di fonti storico-archeologiche, topografiche, bibliografiche e cartografiche e all’analisi finale degli elementi raccolti per poter elaborare una ricostruzione il più attendibile possibile del paesaggio antropico indagato e della sua evoluzione diacronica.Nello specifico, si è proceduto alla raccolta dei dati archeologici noti tramite lo spoglio della bibliografia, all’analisi remota (fotografie aeree, voli stereoscopici e immagini LiDAR opportunamente trattate) del contesto geografico, a ricognizioni mirate sul territorio e alla successiva elaborazione dei dati raccolti mediante sistemi GIS con la presentazione di alcuni casi studio esemplificativi delle potenzialità e dei limiti offerti dalle tecniche utilizzate.Si è, quindi, puntato ad un’analisi paesaggistica organica del contesto di studio, partendo dalle suddette tecnologie integrate da una metodologia tradizionale (survey e raccolta bibliografica), cercando in questo modo di affrontare tematiche diverse quali la metodologia d’indagine applicata, le caratteristiche geomorfologiche dell’area, lo sfruttamento del territorio e le dinamiche del popolamento antico.File | Dimensione | Formato | |
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