Il presente lavoro di tesi ha preso in esame la composizione e lo stato di conservazione di un campione esteso di reperti vitrei romani e tardo-romani (V-VI Sec. d.C.) provenienti dal sito archeologico “Le Mura” a Jesolo (Ve). Sono state prese in considerazione diciassette Unità Stratigrafiche (US) e i frammenti analizzati sono principalmente resti di coppe e bicchieri, oltre che alcune tessere musive, sia trasparenti sia opachi, colorati o meno, alcuni con decorazioni superficiali. La prima parte dello studio si è concentrata sulla contestualizzazione storica dei reperti all’interno dell’area archeologica. Tutti i reperti, dopo un’accurata fase di pulizia appositamente sviluppata, sono stati esaminati mediante macro- e microfotografia in luce visibile ad alta risoluzione, al fine di archiviare digitalmente i reperti, valutare le tipologie di colore e lo stato di degradazione. Un’ampia selezione dei reperti è stata inoltre analizzata mediante FORS (Fiber Optics Reflectance Spectroscopy), Microscopia elettronica a scansione accoppiata a sonda elementare (SEM-EDS), spettroscopia Raman e spettroscopia di Fluorescenza indotta da raggi X (XRF). L’applicazione di tali tecniche ha permesso di caratterizzare i vari elementi chimici (formatori di reticolo, fondenti, stabilizzanti, cromofori) presenti nei vetri esaminati. I risultati ottenuti da tale studio hanno permesso di conoscere in dettaglio i materiali utilizzati e confermare la storicità attribuita archeologicamente, permettendo di risalire alla composizione chimica e di valutare la degradazione indotta dalla lunga permanenza nel terreno.

Studio di vetri tardo-romani mediante indagini diagnostiche multispettrali

Cherian, Cristina Asganusc
2016/2017

Abstract

Il presente lavoro di tesi ha preso in esame la composizione e lo stato di conservazione di un campione esteso di reperti vitrei romani e tardo-romani (V-VI Sec. d.C.) provenienti dal sito archeologico “Le Mura” a Jesolo (Ve). Sono state prese in considerazione diciassette Unità Stratigrafiche (US) e i frammenti analizzati sono principalmente resti di coppe e bicchieri, oltre che alcune tessere musive, sia trasparenti sia opachi, colorati o meno, alcuni con decorazioni superficiali. La prima parte dello studio si è concentrata sulla contestualizzazione storica dei reperti all’interno dell’area archeologica. Tutti i reperti, dopo un’accurata fase di pulizia appositamente sviluppata, sono stati esaminati mediante macro- e microfotografia in luce visibile ad alta risoluzione, al fine di archiviare digitalmente i reperti, valutare le tipologie di colore e lo stato di degradazione. Un’ampia selezione dei reperti è stata inoltre analizzata mediante FORS (Fiber Optics Reflectance Spectroscopy), Microscopia elettronica a scansione accoppiata a sonda elementare (SEM-EDS), spettroscopia Raman e spettroscopia di Fluorescenza indotta da raggi X (XRF). L’applicazione di tali tecniche ha permesso di caratterizzare i vari elementi chimici (formatori di reticolo, fondenti, stabilizzanti, cromofori) presenti nei vetri esaminati. I risultati ottenuti da tale studio hanno permesso di conoscere in dettaglio i materiali utilizzati e confermare la storicità attribuita archeologicamente, permettendo di risalire alla composizione chimica e di valutare la degradazione indotta dalla lunga permanenza nel terreno.
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