La materia dei licenziamenti collettivi è molto attuale nel particolarissimo, fragile ed incerto contesto storico in cui mi trovo a scrivere il presente elaborato. Il mondo del diritto del lavoro nonché delle tutele dei lavoratori è cambiato nel corso dei decenni, ma mai con la velocità ed il proliferare di riforme a cui si è assistito in questi ultimi anni. Alla base del mio lavoro sta la volontà di conoscere l’evoluzione della normativa nonché i motivi che hanno spinto il legislatore a modificare la materia dei licenziamenti collettivi e degli ammortizzatori sociali nel corso degli anni. A tal proposito, accompagnerò la descrizione della normativa a dati statistici. Il mio studio comincia con gli accordi Interconfederali del 1965, approfondisce il tema della disciplina comunitaria ed arriva ad esporre quella che è la legge fondante nel nostro ordinamento in materia di licenziamenti collettivi, ovvero la l.n. 223/1991. Considerando anche le vicissitudini dell’Istituto della Cassa Integrazione Guadagni e della Mobilità, andrò ad esporre le modifiche apportate alla legge fondamentale dalle principali riforme. È evidente come queste siano intervenute nella disciplina dei licenziamenti collettivi e degli ammortizzatori sociali, nell’intento, tra gli altri, di ricondurre l’utilizzo delle risorse e degli strumenti di sostegno allo giusto scopo. Nessuno avrebbe immaginato che, pochi anni dopo, a causa di una grave epidemia mondiale, si sarebbe attuato l’esatto opposto. Da un’ottica di riduzione degli interventi di Cassa Integrazione, di controllo nell’erogazione dei sussidi per la disoccupazione ed incentivo a intraprendere la via del licenziamento collettivo (piuttosto di quella dell’integrazione salariale), si assiste ad un divieto dei licenziamenti e ad una corresponsione di denaro pubblico protratta su larga scala per diversi mesi. Il futuro è incerto. Si può partire tuttavia da una miglior comprensione del passato.
I licenziamenti collettivi tra norme giuridiche e evidenze empiriche
Puppoli, Elisa
2020/2021
Abstract
La materia dei licenziamenti collettivi è molto attuale nel particolarissimo, fragile ed incerto contesto storico in cui mi trovo a scrivere il presente elaborato. Il mondo del diritto del lavoro nonché delle tutele dei lavoratori è cambiato nel corso dei decenni, ma mai con la velocità ed il proliferare di riforme a cui si è assistito in questi ultimi anni. Alla base del mio lavoro sta la volontà di conoscere l’evoluzione della normativa nonché i motivi che hanno spinto il legislatore a modificare la materia dei licenziamenti collettivi e degli ammortizzatori sociali nel corso degli anni. A tal proposito, accompagnerò la descrizione della normativa a dati statistici. Il mio studio comincia con gli accordi Interconfederali del 1965, approfondisce il tema della disciplina comunitaria ed arriva ad esporre quella che è la legge fondante nel nostro ordinamento in materia di licenziamenti collettivi, ovvero la l.n. 223/1991. Considerando anche le vicissitudini dell’Istituto della Cassa Integrazione Guadagni e della Mobilità, andrò ad esporre le modifiche apportate alla legge fondamentale dalle principali riforme. È evidente come queste siano intervenute nella disciplina dei licenziamenti collettivi e degli ammortizzatori sociali, nell’intento, tra gli altri, di ricondurre l’utilizzo delle risorse e degli strumenti di sostegno allo giusto scopo. Nessuno avrebbe immaginato che, pochi anni dopo, a causa di una grave epidemia mondiale, si sarebbe attuato l’esatto opposto. Da un’ottica di riduzione degli interventi di Cassa Integrazione, di controllo nell’erogazione dei sussidi per la disoccupazione ed incentivo a intraprendere la via del licenziamento collettivo (piuttosto di quella dell’integrazione salariale), si assiste ad un divieto dei licenziamenti e ad una corresponsione di denaro pubblico protratta su larga scala per diversi mesi. Il futuro è incerto. Si può partire tuttavia da una miglior comprensione del passato.File | Dimensione | Formato | |
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