Scopo di questo elaborato è chiedersi se sia ancora possibile pensare al mecenatismo in epoca contemporanea e quali strumenti si abbiano oggi a disposizione per permettere la fruizione dell’arte in modo innovativo, partecipativo ed inclusivo. La suddetta tesi inizia con un’analisi storica della realtà del mecenatismo, prendendo poi, come spunto europeo, l’esempio spagnolo di una fondazione d’arte che ha permesso il restauro e la valorizzazione di siti di interesse artistico culturale: la Fondazione Hortensia Herrero di Valencia (Spagna), mettendola a paragone della Save Venice Inc., situata nella laguna di Venezia (Italia). Attraverso questo studio si vuole dimostrare come l’interesse artistico possa essere abbinabile a un orizzonte di vista più ampio traendo benefici anche da realtà apparentemente non collegate con esso (moda, case cosmetiche, alimentari) da cui potrebbe derivare una fonte potenziale di investimenti. Si tenderà a evidenziare quali siano, oggi, gli incentivi per chi, in Italia e in Spagna, voglia investire a lungo termine sulla proposta culturale. Inoltre, ci si chiederà se sia inevitabile avere una visione selvaggia della privatizzazione piuttosto che vederla come alternativa di sviluppo per la comunità, in una prospettiva bottom – up, dove anche il singolo possa fare la differenza.

La pratica del mecenatismo tra best practices e case studies: gli esempi di Italia e Spagna

Modica, Roberta
2021/2022

Abstract

Scopo di questo elaborato è chiedersi se sia ancora possibile pensare al mecenatismo in epoca contemporanea e quali strumenti si abbiano oggi a disposizione per permettere la fruizione dell’arte in modo innovativo, partecipativo ed inclusivo. La suddetta tesi inizia con un’analisi storica della realtà del mecenatismo, prendendo poi, come spunto europeo, l’esempio spagnolo di una fondazione d’arte che ha permesso il restauro e la valorizzazione di siti di interesse artistico culturale: la Fondazione Hortensia Herrero di Valencia (Spagna), mettendola a paragone della Save Venice Inc., situata nella laguna di Venezia (Italia). Attraverso questo studio si vuole dimostrare come l’interesse artistico possa essere abbinabile a un orizzonte di vista più ampio traendo benefici anche da realtà apparentemente non collegate con esso (moda, case cosmetiche, alimentari) da cui potrebbe derivare una fonte potenziale di investimenti. Si tenderà a evidenziare quali siano, oggi, gli incentivi per chi, in Italia e in Spagna, voglia investire a lungo termine sulla proposta culturale. Inoltre, ci si chiederà se sia inevitabile avere una visione selvaggia della privatizzazione piuttosto che vederla come alternativa di sviluppo per la comunità, in una prospettiva bottom – up, dove anche il singolo possa fare la differenza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/7147