L’elaborato è stato concepito al fine di presentare compiutamente l’opera dell’autore statunitense Thomas Pynchon indagando, analizzando gli otto romanzi più la raccolta di racconti brevi Slow Learner, i temi di riflessione che emergono da una attenta lettura delle complicate, enciclopediche e pregne di significato pagine che lo scrittore ha costruito durante i più di cinquant’anni di enorme sforzo intellettuale. Affinché il lavoro assumesse una maggiore stabilità di contesto si è resa necessaria un’analisi sui movimenti culturali che hanno portato alla nascita dello spirito del postmodernismo, corrente alla quale è tradizionalmente legato, nonché la messa in evidenza delle differenze ontologiche ed ermeneutiche che marcano la distanza tra postmodernismo e modernismo. In questo modo si è potuto più facilmente rendere chiara l’influenza che la voce di Thomas Pynchon esercita dall’inizio della seconda metà del ‘900 fino ai tempi odierni, una voce portatrice di una raffinata e solida critica nei confronti del dominio della tecno-scienza e delle ideologie di mercato che penetrano nel tessuto esistenziale dell’uomo oltre che in quello della storia negando una autentica esperienza antropologica di creatività e riscrittura costantemente nuova della realtà.

Thomas Pynchon, La voce invisibile della postmodernità

Pertile, Giovanni Battista
2016/2017

Abstract

L’elaborato è stato concepito al fine di presentare compiutamente l’opera dell’autore statunitense Thomas Pynchon indagando, analizzando gli otto romanzi più la raccolta di racconti brevi Slow Learner, i temi di riflessione che emergono da una attenta lettura delle complicate, enciclopediche e pregne di significato pagine che lo scrittore ha costruito durante i più di cinquant’anni di enorme sforzo intellettuale. Affinché il lavoro assumesse una maggiore stabilità di contesto si è resa necessaria un’analisi sui movimenti culturali che hanno portato alla nascita dello spirito del postmodernismo, corrente alla quale è tradizionalmente legato, nonché la messa in evidenza delle differenze ontologiche ed ermeneutiche che marcano la distanza tra postmodernismo e modernismo. In questo modo si è potuto più facilmente rendere chiara l’influenza che la voce di Thomas Pynchon esercita dall’inizio della seconda metà del ‘900 fino ai tempi odierni, una voce portatrice di una raffinata e solida critica nei confronti del dominio della tecno-scienza e delle ideologie di mercato che penetrano nel tessuto esistenziale dell’uomo oltre che in quello della storia negando una autentica esperienza antropologica di creatività e riscrittura costantemente nuova della realtà.
2016-07-06
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