Dopo aver spiegato il concetto di made in Italy e il rapporto che vige tra quest’ultimo e i distretti industriali italiani, la mia tesi approfondisce le varie forme di internazionalizzazione che un’impresa del made in Italy può attuare (focalizzandosi sull’ internazionalizzazione commerciale). In seguito, dopo un breve excursus su alcune conseguenze dell’esportazione, tra cui il cambiamento del brand da locale a globale, e sulla possibilità di sfruttare sempre più Internet per farsi conoscere sul panorama globale, l’elaborato presenta la strategia di comunicazione italiana per eccellenza: nobilitare il territorio-Italia nella costruzione della marca. Essendoci infatti consumatori esteri con delle conoscenze specifiche dell’Italia e dei suoi stereotipi (positivi), è facile poter sfruttare la nostra immagine-paese (COO effect) per i settori delle 4A. Tuttavia prima è necessario capire che tipo di comunicazione è possibile effettuare, in base al legame più o meno forte che il brand ha con il territorio. Ciononostante, dal momento che si parte per lo più da un legame forte (visto che sono prese in esame le aziende del made in Italy e del 100% made in Italy), solitamente per la comunicazione del territorio è possibile individuare alcune best practices. Queste possono essere generali, ma anche cambiare a seconda del paese estero in cui il brand attua l’internazionalizzazione commerciale. La tesi affronta quindi il caso polacco: dopo un’introduzione sulla cultura polacca, sui rapporti bilaterali Italia-Polonia e sulla conoscenza storica da parte di quest’ultima delle tipicità italiane, viene presentato un questionario (assieme al modo in cui è stato strutturato e diffuso). Tale ricerca, precedentemente sottoposta a un campione di persone polacche, si prefigge di rispondere a domande quali: - Quali sono le specifiche di un brand di maggior rilevanza per i consumatori polacchi? - I consumatori polacchi oggi hanno conoscenza della cultura italiana? - Se si, quali sono i brand che conoscono (i quali, se vengono ricordati, stanno “lavorando bene” e quindi stanno sfruttando la possibilità di differenziazione che il territorio offre) Segue un’analisi dei brand italiani citati dal campione di persone del questionario; viene approfondita la loro strategia e le determinanti del loro successo. Per concludere, vengono stilate le best practices (grazie sia ai dati del questionario sia al modus operandi dei casi aziendali) per esportare e differenziare il proprio brand grazie al territorio (made in Italy) in Polonia.
La comunicazione del made in Italy all'estero: il caso polacco
Sacchetto, Claudia
2016/2017
Abstract
Dopo aver spiegato il concetto di made in Italy e il rapporto che vige tra quest’ultimo e i distretti industriali italiani, la mia tesi approfondisce le varie forme di internazionalizzazione che un’impresa del made in Italy può attuare (focalizzandosi sull’ internazionalizzazione commerciale). In seguito, dopo un breve excursus su alcune conseguenze dell’esportazione, tra cui il cambiamento del brand da locale a globale, e sulla possibilità di sfruttare sempre più Internet per farsi conoscere sul panorama globale, l’elaborato presenta la strategia di comunicazione italiana per eccellenza: nobilitare il territorio-Italia nella costruzione della marca. Essendoci infatti consumatori esteri con delle conoscenze specifiche dell’Italia e dei suoi stereotipi (positivi), è facile poter sfruttare la nostra immagine-paese (COO effect) per i settori delle 4A. Tuttavia prima è necessario capire che tipo di comunicazione è possibile effettuare, in base al legame più o meno forte che il brand ha con il territorio. Ciononostante, dal momento che si parte per lo più da un legame forte (visto che sono prese in esame le aziende del made in Italy e del 100% made in Italy), solitamente per la comunicazione del territorio è possibile individuare alcune best practices. Queste possono essere generali, ma anche cambiare a seconda del paese estero in cui il brand attua l’internazionalizzazione commerciale. La tesi affronta quindi il caso polacco: dopo un’introduzione sulla cultura polacca, sui rapporti bilaterali Italia-Polonia e sulla conoscenza storica da parte di quest’ultima delle tipicità italiane, viene presentato un questionario (assieme al modo in cui è stato strutturato e diffuso). Tale ricerca, precedentemente sottoposta a un campione di persone polacche, si prefigge di rispondere a domande quali: - Quali sono le specifiche di un brand di maggior rilevanza per i consumatori polacchi? - I consumatori polacchi oggi hanno conoscenza della cultura italiana? - Se si, quali sono i brand che conoscono (i quali, se vengono ricordati, stanno “lavorando bene” e quindi stanno sfruttando la possibilità di differenziazione che il territorio offre) Segue un’analisi dei brand italiani citati dal campione di persone del questionario; viene approfondita la loro strategia e le determinanti del loro successo. Per concludere, vengono stilate le best practices (grazie sia ai dati del questionario sia al modus operandi dei casi aziendali) per esportare e differenziare il proprio brand grazie al territorio (made in Italy) in Polonia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/6967