Si analizza l’evoluzione dei fabbricati viaggiatori delle stazioni italiane a partire dalla nascita della prima ferrovia italiana. Nel primo capitolo si analizza la costruzione di questa nuova tipologia architettonica, ovvero la scelta del tipo edilizio da utilizzare e l’organizzazione dei locali. Si affronta anche il rapporto tra città e stazione, e la sua localizzazione nel contesto urbano. Nel secondo capitolo si parla della differenza tra stazioni preunitarie e postunitarie: con l’aumentare dell’utenza ferroviaria si studiano modi per affrontare le nuove richieste, serve riorganizzare gli spazi e offrire nuovi servizi. Le stazioni iniziano ad interagire con la città, per questo è necessario sistemare il comparto urbano della stazione. Nel terzo capitolo si studiano i fabbricati viaggiatori della prima metà del Novecento: il viaggio in treno diventa la quotidianità e servono maggiori servizi e comfort. Le stazioni diventano dei poli attrattivi, utilizzati anche da chi non viaggia. Durante il regime fascista, le stazioni acquistano una nuova immagine, semplice e funzionale, filtro tra percorsi urbani e ferroviari, quasi una grande strada coperta. Nel quarto capitolo si analizzano i cambiamenti dalla fine del Novecento ad oggi. Le stazioni si trasformano in mall, dei microcosmi all’interno della città. Chi viaggia può usufruire di una serie di intrattenimenti, ma anche il cittadino viene attirato da questo nuovo polo attrattivo.
Storia dell'evoluzione dei fabbricati viaggiatori delle stazioni ferroviarie italiane
Vianello, Valentina
2020/2021
Abstract
Si analizza l’evoluzione dei fabbricati viaggiatori delle stazioni italiane a partire dalla nascita della prima ferrovia italiana. Nel primo capitolo si analizza la costruzione di questa nuova tipologia architettonica, ovvero la scelta del tipo edilizio da utilizzare e l’organizzazione dei locali. Si affronta anche il rapporto tra città e stazione, e la sua localizzazione nel contesto urbano. Nel secondo capitolo si parla della differenza tra stazioni preunitarie e postunitarie: con l’aumentare dell’utenza ferroviaria si studiano modi per affrontare le nuove richieste, serve riorganizzare gli spazi e offrire nuovi servizi. Le stazioni iniziano ad interagire con la città, per questo è necessario sistemare il comparto urbano della stazione. Nel terzo capitolo si studiano i fabbricati viaggiatori della prima metà del Novecento: il viaggio in treno diventa la quotidianità e servono maggiori servizi e comfort. Le stazioni diventano dei poli attrattivi, utilizzati anche da chi non viaggia. Durante il regime fascista, le stazioni acquistano una nuova immagine, semplice e funzionale, filtro tra percorsi urbani e ferroviari, quasi una grande strada coperta. Nel quarto capitolo si analizzano i cambiamenti dalla fine del Novecento ad oggi. Le stazioni si trasformano in mall, dei microcosmi all’interno della città. Chi viaggia può usufruire di una serie di intrattenimenti, ma anche il cittadino viene attirato da questo nuovo polo attrattivo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/6514