Abstract L’intento generale del mio lavoro è quello di ispirare i professionisti che operano nel sistema di accoglienza per persone con background migratorio ad indossare “nuovi occhiali” utili a stimolare una riflessione su come rendere concretamente efficace l’intervento offerto. Come assistente sociale che opera per un Ente Locale nell’ambito di un Servizio di Accoglienza per minori stranieri non accompagnati, la mia osservazione privilegiata dei contesti di accoglienza delle comunità educative per persone minorenni mi ha portata a rilevare alcune criticità nella pratica quotidiana ed istituzionale, nell’intento di proporre una prospettiva migliorativa dell’offerta, con l’obiettivo di rendere la presa in carico ed i percorsi di intervento maggiormente efficaci attraverso una effettiva personalizzazione. Il lavoro prende avvio da una ricostruzione del contesto organizzativo e di policy, con riferimento alle modificazioni apportate negli anni al Testo Unico sull’Immigrazione (con riferimento specifico alla Legge n. 47/2017 ed alla Legge 132/2018) e in generale alle normative che regolamentano l’accoglienza in Italia. Viene preso in considerazione il Decreto con il quale il Ministero dell’Interno stabilisce le linee guida per la riprogettazione da parte degli Enti titolari dei servizi di accoglienza denominati SIPROIMI (Servizi di accoglienza per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati). Si riporta a titolo di esperienza locale la politica della Regione Veneto in materia di accoglienza, con riferimento alla previsione della specifica tipologia di unità d’offerta per minori stranieri non accompagnati (DGRV n. 249 del 08 marzo 2019). La cornice teorica di riferimento che suggerisco di adottare consente di avviare una riflessione sul tema dell’accoglienza delle persone con background migratorio e si sostanzia nelle teorie dell’etnoclinica, da Devereux a Nathan a Moro, e dell’antropologia (rif. Coppo, Servier). Attraverso lo studio di tali approcci è possibile individuare linee direttrici che fungono da base per una revisione dei sistemi di accoglienza e cura a partire dalla pratica quotidiana. Attraverso una ricerca esplorativa basata sull’osservazione su campo e su interviste a testimoni privilegiati nell’ambito di realtà associative che lavorano nell’accoglienza ai minori stranieri non accompagnati, prendo in esame alcune esperienze significative e pratiche innovative che ho incontrato durante l’attività professionale.
Il sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in Italia: esperienze innovative e sfide applicative mutuate dall'approccio etnopsichiatrico.
Comparotto, Daniela
2020/2021
Abstract
Abstract L’intento generale del mio lavoro è quello di ispirare i professionisti che operano nel sistema di accoglienza per persone con background migratorio ad indossare “nuovi occhiali” utili a stimolare una riflessione su come rendere concretamente efficace l’intervento offerto. Come assistente sociale che opera per un Ente Locale nell’ambito di un Servizio di Accoglienza per minori stranieri non accompagnati, la mia osservazione privilegiata dei contesti di accoglienza delle comunità educative per persone minorenni mi ha portata a rilevare alcune criticità nella pratica quotidiana ed istituzionale, nell’intento di proporre una prospettiva migliorativa dell’offerta, con l’obiettivo di rendere la presa in carico ed i percorsi di intervento maggiormente efficaci attraverso una effettiva personalizzazione. Il lavoro prende avvio da una ricostruzione del contesto organizzativo e di policy, con riferimento alle modificazioni apportate negli anni al Testo Unico sull’Immigrazione (con riferimento specifico alla Legge n. 47/2017 ed alla Legge 132/2018) e in generale alle normative che regolamentano l’accoglienza in Italia. Viene preso in considerazione il Decreto con il quale il Ministero dell’Interno stabilisce le linee guida per la riprogettazione da parte degli Enti titolari dei servizi di accoglienza denominati SIPROIMI (Servizi di accoglienza per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati). Si riporta a titolo di esperienza locale la politica della Regione Veneto in materia di accoglienza, con riferimento alla previsione della specifica tipologia di unità d’offerta per minori stranieri non accompagnati (DGRV n. 249 del 08 marzo 2019). La cornice teorica di riferimento che suggerisco di adottare consente di avviare una riflessione sul tema dell’accoglienza delle persone con background migratorio e si sostanzia nelle teorie dell’etnoclinica, da Devereux a Nathan a Moro, e dell’antropologia (rif. Coppo, Servier). Attraverso lo studio di tali approcci è possibile individuare linee direttrici che fungono da base per una revisione dei sistemi di accoglienza e cura a partire dalla pratica quotidiana. Attraverso una ricerca esplorativa basata sull’osservazione su campo e su interviste a testimoni privilegiati nell’ambito di realtà associative che lavorano nell’accoglienza ai minori stranieri non accompagnati, prendo in esame alcune esperienze significative e pratiche innovative che ho incontrato durante l’attività professionale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/6446