La tesi affronta il tema del confine territoriale nella border art tra San Diego e Tijuana attraverso l’analisi di tre casi di studio principali: il Chicano Park (1970-80), il Border Art Workshop/Tallér de Arte Fronterizo (1984-90) e InSITE Specific (1994-05). Riconsiderando questi esempi parallelamente alla progressiva militarizzazione del confine, si approfondiscono gli aspetti di site-specificity delle opere, il loro rapporto con lo spazio e con il contesto di produzione. Il paradosso della coesistenza di globalizzazione e processi di consolidamento territoriale porta infatti nel tempo a espandere il concetto di border fino a renderlo applicabile a molteplici contesti. Dalle opere analizzate emerge invece un ritorno alla dimensione tangibile del border. Tramite il sostegno di fonti primarie, ricerche d’archivio, interviste agli artisti e letteratura accademica proveniente da entrambi i paesi, si ipotizza pertanto un filo conduttore che passa dalla creazione di “metafore territoriali” a un duplice approccio, fino a giungere a una “spettacolarizzazione” del border.

T/HERE. Border art a San Diego e Tijuana (1970 al 2005).

Masala, Andrea
2019/2020

Abstract

La tesi affronta il tema del confine territoriale nella border art tra San Diego e Tijuana attraverso l’analisi di tre casi di studio principali: il Chicano Park (1970-80), il Border Art Workshop/Tallér de Arte Fronterizo (1984-90) e InSITE Specific (1994-05). Riconsiderando questi esempi parallelamente alla progressiva militarizzazione del confine, si approfondiscono gli aspetti di site-specificity delle opere, il loro rapporto con lo spazio e con il contesto di produzione. Il paradosso della coesistenza di globalizzazione e processi di consolidamento territoriale porta infatti nel tempo a espandere il concetto di border fino a renderlo applicabile a molteplici contesti. Dalle opere analizzate emerge invece un ritorno alla dimensione tangibile del border. Tramite il sostegno di fonti primarie, ricerche d’archivio, interviste agli artisti e letteratura accademica proveniente da entrambi i paesi, si ipotizza pertanto un filo conduttore che passa dalla creazione di “metafore territoriali” a un duplice approccio, fino a giungere a una “spettacolarizzazione” del border.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/6318