La mia tesi si propone come una rilettura critica delle prime opere di Banana Yoshimoto che analizzi tanto il "cross-gendering" dei suoi personaggi quanto la critica implicita mossa dall'autrice ai ruoli di genere tradizionalmente concepiti dalla società giapponese. Al capitolo iniziale, che consiste in un panoramica storica del processo di definizione degli stereotipi di genere, attualmente ancora vivi nella società giapponese contemporanea e che influenzarono, almeno indirettamente, la scrittura dell'autrice, seguono l'analisi e la problematizzazione di "Kitchen" e "Moonlight Shadow" attraverso lo studio della caratterizzazione dei personaggi apparentemente non-conformi per identitá o ruoli di genere. La tesi si conclude constatando la relegazione in secondo piano della tematica della non-conformità con i ruoli di genere tradizionali (e la totale scomparsa della questione dell'identità di genere) nella produzione degli anni '90 ed il possibile recupero della prima, con una connotazione critica più radicale, in opere come “Il lago”(2005) e "Chie-chan ed io"(2007).
(Re)Reading Banana Yoshimoto
Nergjoni, Martina
2020/2021
Abstract
La mia tesi si propone come una rilettura critica delle prime opere di Banana Yoshimoto che analizzi tanto il "cross-gendering" dei suoi personaggi quanto la critica implicita mossa dall'autrice ai ruoli di genere tradizionalmente concepiti dalla società giapponese. Al capitolo iniziale, che consiste in un panoramica storica del processo di definizione degli stereotipi di genere, attualmente ancora vivi nella società giapponese contemporanea e che influenzarono, almeno indirettamente, la scrittura dell'autrice, seguono l'analisi e la problematizzazione di "Kitchen" e "Moonlight Shadow" attraverso lo studio della caratterizzazione dei personaggi apparentemente non-conformi per identitá o ruoli di genere. La tesi si conclude constatando la relegazione in secondo piano della tematica della non-conformità con i ruoli di genere tradizionali (e la totale scomparsa della questione dell'identità di genere) nella produzione degli anni '90 ed il possibile recupero della prima, con una connotazione critica più radicale, in opere come “Il lago”(2005) e "Chie-chan ed io"(2007).File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/6254