Partendo dalla concezione che considera la musica un “linguaggio universale” capace di coinvolgere fortemente esecutori ed ascoltatori da un punto di vista emotivo, ci si interroga sulla possibilità e sulla eventuale efficacia del suo utilizzo ai fini della conoscenza reciproca fra popoli politicamente ostili o in guerra fra loro, dell’emancipazione della popolazione civile da situazioni di povertà economica e culturale, e del rafforzamento dei diritti umani nell’ambito di una politica di pace. Verranno analizzate alcune situazioni concrete e particolarmente significative in cui la musica è stata utilizzata come strumento di coesione fra i popoli o come strumento di propaganda politica, sia nel mondo attuale che nelle epoche passate. Particolare attenzione verrà riservata al caso palestinese e alla West-Eastern Divan Orchestra fondata nel 1999 dal Maestro israeliano Daniel Barenboim e dall’intellettuale palestinese Edward Said, nella quale vengono fatti suonare insieme giovani musicisti israeliani e arabi, permettendo loro di avere un contatto reale e costruttivo gli uni con gli altri. Si indagheranno inoltre gli strumenti giuridici ad oggi esistenti nell’ambito regionale italiano e in quello europeo per la promozione e la tutela della musica in quanto forma d’arte e in quanto strumento di istruzione e di elevazione morale, e si evindenzieranno eventuali lacune esistenti in tale senso. Per concludere si cercherà di capire in che modo i casi analizzati possano costituire un modello esportabile e riproponibile in altri contesti, tracciando alcune possibili linee di sviluppo.
La musica come strumento diplomatico
Tarca, Anna
2014/2015
Abstract
Partendo dalla concezione che considera la musica un “linguaggio universale” capace di coinvolgere fortemente esecutori ed ascoltatori da un punto di vista emotivo, ci si interroga sulla possibilità e sulla eventuale efficacia del suo utilizzo ai fini della conoscenza reciproca fra popoli politicamente ostili o in guerra fra loro, dell’emancipazione della popolazione civile da situazioni di povertà economica e culturale, e del rafforzamento dei diritti umani nell’ambito di una politica di pace. Verranno analizzate alcune situazioni concrete e particolarmente significative in cui la musica è stata utilizzata come strumento di coesione fra i popoli o come strumento di propaganda politica, sia nel mondo attuale che nelle epoche passate. Particolare attenzione verrà riservata al caso palestinese e alla West-Eastern Divan Orchestra fondata nel 1999 dal Maestro israeliano Daniel Barenboim e dall’intellettuale palestinese Edward Said, nella quale vengono fatti suonare insieme giovani musicisti israeliani e arabi, permettendo loro di avere un contatto reale e costruttivo gli uni con gli altri. Si indagheranno inoltre gli strumenti giuridici ad oggi esistenti nell’ambito regionale italiano e in quello europeo per la promozione e la tutela della musica in quanto forma d’arte e in quanto strumento di istruzione e di elevazione morale, e si evindenzieranno eventuali lacune esistenti in tale senso. Per concludere si cercherà di capire in che modo i casi analizzati possano costituire un modello esportabile e riproponibile in altri contesti, tracciando alcune possibili linee di sviluppo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14247/610