L'Articolo 2 del Trattato sull'Unione Europea sancisce che l'UE è fondata sul rispetto della democrazia e dello stato di diritto. Ogni Stato membro dell'UE è quindi chiamato a rispettare questi princìpi, che fanno parte dei criteri che ogni Paese candidato deve soddisfare per entrare nell'Unione. Tuttavia, nel corso dell'ultimo decennio, Paesi come Polonia e Ungheria hanno approvato leggi in forte contrasto con le norme dell'UE. Nel tentativo di contrastare queste violazioni, nel 2020 la Commissione ha innescato il meccanismo di condizionalità, vincolando l'erogazione dei fondi europei per la ripresa al rispetto dello stato di diritto. Tuttavia, nel Consiglio dell'UE, le questioni finanziarie sono approvate all'unanimità, permettendo a Polonia e Ungheria di porre il veto sul meccanismo di condizionalità e di ricevere i fondi europei rimanendo sostanzialmente impunite. Questo evento mi ha motivato ad indagare le ragioni storiche, giuridiche e politiche dietro la necessità del diritto di veto, giungendo fino alla sua permanenza nel moderno processo decisionale dell'Unione. L'attenzione è in seguito stata posta su come l'UE ha contrastato le violazioni da parte della Polonia e dell'Ungheria nell'ultimo decennio, per capire se il veto, che crea un forte disagio nell'Unione, costituisca l'unica minaccia al rispetto dello stato di diritto. Infine, l'ultima parte della presente tesi è quella più sperimentale, in quanto cerca di offrire alternative concrete all'unanimità per capire, oltre la retorica, se tali prospettive sono realistiche.

The veto inside the EU policy-making process: is unanimity a threat to the respect of the Copenhagen criteria?

Marani, Stefano
2022/2023

Abstract

L'Articolo 2 del Trattato sull'Unione Europea sancisce che l'UE è fondata sul rispetto della democrazia e dello stato di diritto. Ogni Stato membro dell'UE è quindi chiamato a rispettare questi princìpi, che fanno parte dei criteri che ogni Paese candidato deve soddisfare per entrare nell'Unione. Tuttavia, nel corso dell'ultimo decennio, Paesi come Polonia e Ungheria hanno approvato leggi in forte contrasto con le norme dell'UE. Nel tentativo di contrastare queste violazioni, nel 2020 la Commissione ha innescato il meccanismo di condizionalità, vincolando l'erogazione dei fondi europei per la ripresa al rispetto dello stato di diritto. Tuttavia, nel Consiglio dell'UE, le questioni finanziarie sono approvate all'unanimità, permettendo a Polonia e Ungheria di porre il veto sul meccanismo di condizionalità e di ricevere i fondi europei rimanendo sostanzialmente impunite. Questo evento mi ha motivato ad indagare le ragioni storiche, giuridiche e politiche dietro la necessità del diritto di veto, giungendo fino alla sua permanenza nel moderno processo decisionale dell'Unione. L'attenzione è in seguito stata posta su come l'UE ha contrastato le violazioni da parte della Polonia e dell'Ungheria nell'ultimo decennio, per capire se il veto, che crea un forte disagio nell'Unione, costituisca l'unica minaccia al rispetto dello stato di diritto. Infine, l'ultima parte della presente tesi è quella più sperimentale, in quanto cerca di offrire alternative concrete all'unanimità per capire, oltre la retorica, se tali prospettive sono realistiche.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
887609-1271520.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1 MB
Formato Adobe PDF
1 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/6041