In questo elaborato viene analizzata la localizzazione del videogioco giapponese Gyakuten Saiban (in italiano Phoenix Wright: Ace Attorney) nel quale si vestono i panni di un giovane avvocato che deve affrontare i suoi primi processi, difendendo i propri clienti da un sistema giudiziario più concentrato a trovare un colpevole a tutti i costi che a scoprire la verità. Ambientato in Giappone, il sistema giudiziario del gioco è infatti basato su quello del Giappone del mondo reale rendendo possibile per il giocatore nipponico immergersi nel mondo completamente e con facilità. Dopo una rassegna della teoria della traduzione, passando per la localizzazione e arrivando a toccare temi come il ruolo del traduttore; si è poi discusso delle differenze tra i sistemi giudiziari dei paesi presi in esame, in quanto rappresentavano un ostacolo per il team di localizzazione. Infine, sono stati analizzati gli elementi del videogioco (come dialoghi, nomi e simboli) confrontandoli nelle diverse lingue, commentando le scelte traduttive e le motivazioni dietro ad esse. Si è concluso che la scelta di trasferire la storia e personaggi del gioco dal Giappone ad un posto culturalmente così diverso come Los Angeles, abbia creato una serie di effetti a catena che si sono susseguiti nei giochi successivi della serie. Si è anche notato come i traduttori della serie abbiano pensato attentamente a ciascuna scelta, in particolare ciò si nota quando si va ad analizzare l’umorismo. Questa meticolosità nel tradurre e nel pensare attentamente ogni scelta pare però non essere presente nella traduzione italiana, che sembrerebbe limitarsi a fare una traduzione più approssimativa della versione inglese, senza tenere in considerazione l’originale giapponese.

I limiti della localizzazione: lo strano caso di Gyakuten Saiban.

Ghisalberti, Federica
2021/2022

Abstract

In questo elaborato viene analizzata la localizzazione del videogioco giapponese Gyakuten Saiban (in italiano Phoenix Wright: Ace Attorney) nel quale si vestono i panni di un giovane avvocato che deve affrontare i suoi primi processi, difendendo i propri clienti da un sistema giudiziario più concentrato a trovare un colpevole a tutti i costi che a scoprire la verità. Ambientato in Giappone, il sistema giudiziario del gioco è infatti basato su quello del Giappone del mondo reale rendendo possibile per il giocatore nipponico immergersi nel mondo completamente e con facilità. Dopo una rassegna della teoria della traduzione, passando per la localizzazione e arrivando a toccare temi come il ruolo del traduttore; si è poi discusso delle differenze tra i sistemi giudiziari dei paesi presi in esame, in quanto rappresentavano un ostacolo per il team di localizzazione. Infine, sono stati analizzati gli elementi del videogioco (come dialoghi, nomi e simboli) confrontandoli nelle diverse lingue, commentando le scelte traduttive e le motivazioni dietro ad esse. Si è concluso che la scelta di trasferire la storia e personaggi del gioco dal Giappone ad un posto culturalmente così diverso come Los Angeles, abbia creato una serie di effetti a catena che si sono susseguiti nei giochi successivi della serie. Si è anche notato come i traduttori della serie abbiano pensato attentamente a ciascuna scelta, in particolare ciò si nota quando si va ad analizzare l’umorismo. Questa meticolosità nel tradurre e nel pensare attentamente ogni scelta pare però non essere presente nella traduzione italiana, che sembrerebbe limitarsi a fare una traduzione più approssimativa della versione inglese, senza tenere in considerazione l’originale giapponese.
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