A partire dal paradigma di "civiltà del castagno" formulato per diverse zone collinari e montane della penisola italiana, il presente lavoro si propone di tracciare un quadro storico-ambientale della diffusione della coltura del castagno nei territori dell’attuale regione italiana del Veneto tra i secoli XI e XVI. L’analisi della documentazione scritta – in particolare contratti di vendita e di affitto, statuti comunali, documentazione amministrativa e giudiziaria –, integrata ove possibile dai dati vicarianti delle scienze naturali, seguirà un andamento dal generale al particolare: tratteggiata una cornice propedeutica sulla castanicoltura, si andrà quindi ad approfondire la situazione propria dei territori veneti, giungendo infine ad esaminare nel dettaglio alcuni casi di studio, segnatamente la figura di Diana, mercantessa trevigiana della prima metà del '300, e le località di Vas e Pederobba nel territorio della Pedemontana a cavallo tra trevigiano e bellunese. Lo scopo finale dell'elaborato è valutare l'applicabilità della categoria di "civiltà del castagno" alle realtà venete nell'arco cronologico scelto, restituendo la complessità di una ricostruzione talvolta problematica ma non meno utile per far luce sulle dinamiche di trasformazione interne alle comunità interessate da questa relazione uomo-ambiente in determinate congiunture storiche.

La diffusione del castagno nei territori veneti tra Medioevo e prima Età Moderna. Una prospettiva storico-ambientale

Sambo, Alvise
2022/2023

Abstract

A partire dal paradigma di "civiltà del castagno" formulato per diverse zone collinari e montane della penisola italiana, il presente lavoro si propone di tracciare un quadro storico-ambientale della diffusione della coltura del castagno nei territori dell’attuale regione italiana del Veneto tra i secoli XI e XVI. L’analisi della documentazione scritta – in particolare contratti di vendita e di affitto, statuti comunali, documentazione amministrativa e giudiziaria –, integrata ove possibile dai dati vicarianti delle scienze naturali, seguirà un andamento dal generale al particolare: tratteggiata una cornice propedeutica sulla castanicoltura, si andrà quindi ad approfondire la situazione propria dei territori veneti, giungendo infine ad esaminare nel dettaglio alcuni casi di studio, segnatamente la figura di Diana, mercantessa trevigiana della prima metà del '300, e le località di Vas e Pederobba nel territorio della Pedemontana a cavallo tra trevigiano e bellunese. Lo scopo finale dell'elaborato è valutare l'applicabilità della categoria di "civiltà del castagno" alle realtà venete nell'arco cronologico scelto, restituendo la complessità di una ricostruzione talvolta problematica ma non meno utile per far luce sulle dinamiche di trasformazione interne alle comunità interessate da questa relazione uomo-ambiente in determinate congiunture storiche.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/5880