Si tratta di una ricerca linguistica sui tratti distintivi nell’area a ovest della provincia di Treviso ( tra Castelfranco, Asolo e Montebelluna) in cui si intersecano influssi dialettali di varia provenienza, dal veneto centro settentrionale (Treviso e Belluno) al veneto centrale (Vicenza e Padova). Tra gli obiettivi vi è quello di ridefinire i confini dell’influsso del bellunese, feltrino, stabilito in studi di Mafera e Zamboni a nord di Montebelluna, ricollocandolo correttamente più a sud, almeno di sei chilometri. Poi di individuare con precisione delle isoglosse, allo scopo di definire le caratteristiche e i confini fonomorfologici e lessicali dell’area, in un insieme di continuum, distinzione e interferenze. La ricerca si svolge su tre piani: quello onomastico, trattando come fossili guida i soprannomi dell’area, quello dei testi dialettali scritti, in cui sono presenti i tratti distintivi stessi, infine una ‘intervista traduzione’orale, da usare come verifica di quanto già emerso nei primi due strati. Si vuole verificare direttamente ‘sul campo’ la ricchezza e varietà delle forme del dialetto veneto dell’alta trevigiana nello sforzo di meglio conoscerle per meglio definirle.

Tratti fonomorfologici e lessicali dell'area asolana, montebellunese e castellana.

Simeoni, Renato
2013/2014

Abstract

Si tratta di una ricerca linguistica sui tratti distintivi nell’area a ovest della provincia di Treviso ( tra Castelfranco, Asolo e Montebelluna) in cui si intersecano influssi dialettali di varia provenienza, dal veneto centro settentrionale (Treviso e Belluno) al veneto centrale (Vicenza e Padova). Tra gli obiettivi vi è quello di ridefinire i confini dell’influsso del bellunese, feltrino, stabilito in studi di Mafera e Zamboni a nord di Montebelluna, ricollocandolo correttamente più a sud, almeno di sei chilometri. Poi di individuare con precisione delle isoglosse, allo scopo di definire le caratteristiche e i confini fonomorfologici e lessicali dell’area, in un insieme di continuum, distinzione e interferenze. La ricerca si svolge su tre piani: quello onomastico, trattando come fossili guida i soprannomi dell’area, quello dei testi dialettali scritti, in cui sono presenti i tratti distintivi stessi, infine una ‘intervista traduzione’orale, da usare come verifica di quanto già emerso nei primi due strati. Si vuole verificare direttamente ‘sul campo’ la ricchezza e varietà delle forme del dialetto veneto dell’alta trevigiana nello sforzo di meglio conoscerle per meglio definirle.
2013-02-22
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