La ricerca presenta come output principale un film documentario. L’audiovideo si concentra dapprima sulle vicende di Vallesella di Cadore, borgo del Bellunese sacrificato al grande progetto idroelettrico sul Piave degli anni '50, per poi allargare lo sguardo al paesaggio circostante e indagare - tramite le narrazioni degli abitanti - le trasformazioni e i modelli di sviluppo legati all’idroelettrico. Il documentario è concepito come un lavoro corale, ispirato alle esperienze di filmic e public geography, e si colloca nella scia di intenzioni e azioni proprie della terza missione universitaria: un'occasione per fare ricerca “con” e “per” gli attori del territorio, con cui portare avanti confronti e collaborazioni. Attraverso testimonianze, documenti, foto e video d'archivio, disegni e mappe, la ricerca si addentra nelle trasformazioni del paesaggio visibile e di quello invisibile e nelle pieghe di una storia - passata ma attualissima- di una valle e di una comunità montana, al fine di raccoglierne la memoria e intrecciarla con visioni future, stimolando una riflessione sul senso dei luoghi, sul valore dell'acqua e sulla montagna passata e presente. Il documentario è affiancato da un elaborato scritto come cornice scientifico-metodologica, utile ad approfondire la tematica dell’idroelettrico in montagna e a sviluppare un’autoriflessione critica sulla metodologia e sulle scelte attuate, alla luce dei contributi della filmic geography e dell'antropologia visiva.

Dove nuotano i caprioli. Filmic geography dentro il paesaggio idroelettrico di Centro Cadore.

Conte, Maria
2021/2022

Abstract

La ricerca presenta come output principale un film documentario. L’audiovideo si concentra dapprima sulle vicende di Vallesella di Cadore, borgo del Bellunese sacrificato al grande progetto idroelettrico sul Piave degli anni '50, per poi allargare lo sguardo al paesaggio circostante e indagare - tramite le narrazioni degli abitanti - le trasformazioni e i modelli di sviluppo legati all’idroelettrico. Il documentario è concepito come un lavoro corale, ispirato alle esperienze di filmic e public geography, e si colloca nella scia di intenzioni e azioni proprie della terza missione universitaria: un'occasione per fare ricerca “con” e “per” gli attori del territorio, con cui portare avanti confronti e collaborazioni. Attraverso testimonianze, documenti, foto e video d'archivio, disegni e mappe, la ricerca si addentra nelle trasformazioni del paesaggio visibile e di quello invisibile e nelle pieghe di una storia - passata ma attualissima- di una valle e di una comunità montana, al fine di raccoglierne la memoria e intrecciarla con visioni future, stimolando una riflessione sul senso dei luoghi, sul valore dell'acqua e sulla montagna passata e presente. Il documentario è affiancato da un elaborato scritto come cornice scientifico-metodologica, utile ad approfondire la tematica dell’idroelettrico in montagna e a sviluppare un’autoriflessione critica sulla metodologia e sulle scelte attuate, alla luce dei contributi della filmic geography e dell'antropologia visiva.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/5306