Nonostante gli errori derivati molto spesso dall’improvvisazione e dal fai da te, l’area mediterranea risulta essere fortemente attrattiva, avendo aperto innumerevoli opportunità economiche e commerciali soprattutto per i paesi europei meridionali, i quali, grazie alla loro collocazione geografica, potrebbero assolvere ad un ruolo determinante di cerniera. È forse possibile, dunque, in tempi di crisi economica e finanziaria, considerare l’area mediterranea come la nuova frontiera del rinascimento globale? Molte le valutazioni positive sulle potenzialità di quest’area: dai vantaggi localizzativi che possono indurre ad intraprendere scelte di delocalizzazione in questi paesi, agli accordi istituzionali che possono facilitare la cooperazione ed incrementare gli scambi commerciali; dalle facilitazioni concrete e gli strumenti di supporto agli imprenditori nati e promossi nel quadro dell’Unione Europea, alla centralità degli Investimenti Diretti Esteri in entrata nelle attività di internazionalizzazione. Numerose le nicchie settoriali, settore tessile in primis, ed i fattori d’attrattività all’interno di questo spazio: forse, non sono solo un caso le scelte localizzative di un colosso della moda quale Zara, il quale non si è lasciato sfuggire l’opportunità di delocalizzare buona parte della propria produzione proprio all’interno di quest’area. Ripartire da qui ,dunque, dai paesi mediterranei, i quali in una fase di debolezza del quadro finanziario mondiale, potrebbero presentarsi come la soluzione nascosta – ma neppure troppo – dietro l’angolo.
Made in M.E.N.A.: Internationalization of Southern-European Enterprises in the Middle East and North Africa Region. The Zara case study.
Celidoni, Chiara
2013/2014
Abstract
Nonostante gli errori derivati molto spesso dall’improvvisazione e dal fai da te, l’area mediterranea risulta essere fortemente attrattiva, avendo aperto innumerevoli opportunità economiche e commerciali soprattutto per i paesi europei meridionali, i quali, grazie alla loro collocazione geografica, potrebbero assolvere ad un ruolo determinante di cerniera. È forse possibile, dunque, in tempi di crisi economica e finanziaria, considerare l’area mediterranea come la nuova frontiera del rinascimento globale? Molte le valutazioni positive sulle potenzialità di quest’area: dai vantaggi localizzativi che possono indurre ad intraprendere scelte di delocalizzazione in questi paesi, agli accordi istituzionali che possono facilitare la cooperazione ed incrementare gli scambi commerciali; dalle facilitazioni concrete e gli strumenti di supporto agli imprenditori nati e promossi nel quadro dell’Unione Europea, alla centralità degli Investimenti Diretti Esteri in entrata nelle attività di internazionalizzazione. Numerose le nicchie settoriali, settore tessile in primis, ed i fattori d’attrattività all’interno di questo spazio: forse, non sono solo un caso le scelte localizzative di un colosso della moda quale Zara, il quale non si è lasciato sfuggire l’opportunità di delocalizzare buona parte della propria produzione proprio all’interno di quest’area. Ripartire da qui ,dunque, dai paesi mediterranei, i quali in una fase di debolezza del quadro finanziario mondiale, potrebbero presentarsi come la soluzione nascosta – ma neppure troppo – dietro l’angolo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
817268-1165437.pdf
accesso aperto
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
3.26 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.26 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14247/5247