Vorrei contribuire a diffondere la conoscenza dell'intervento di Jane Addams, così poco conosciuta in Italia, e dimostrare come le sue prerogative al progresso sociale siano valide. Considero la sua filosofia di vita estremamente attuale soprattutto riguardo alla necessaria valorizzazione e connessione sociale, come risposta ai disagi della comunità, nonché come base di uno spirito democratico. In particolare attraverso il museo del lavoro la Addams creò le condizioni affinché l’identità culturale si rinvigorisse e rappresentasse una risorsa, (lei parla infatti di una sorta di <<raccolta della saggezza morale delle culture>>). Inoltre, fu uno strumento per far comprendere ed apprezzare, soprattutto ai giovani, la connessione sociale del loro lavoro. La realizzazione in campo lavorativo e sociale dei giovani era, come oggi in Italia un tasto dolente. I giovani, a seconda di come vengono considerati, (come risorsa o come problema), vivono situazioni più o meno instabili a seconda della realtà socio – politica del paese di appartenenza. La Addams considerava i giovani come una fonte di energia che, attraverso le attività artistiche e del museo ne canalizzava la vitalità in opere che essi stessi comprendevano come utili e positive per sé stessi e per gli altri.Vorrei dunque soffermarmi sul valore del concetto di “connessione sociale” e sulla proposta di un Welfare promozionale attivo come risposta moderna alle esigenze di una società estremamente diversificata e in continuo mutamento. In particolare ho trovato interessante il concetto di <<povertà intesa come incapacità di azione>> della Coleman in cui, come affermava la Addams, in linea di massima non ci sono soggetti inadeguati ma sono le condizioni, le situazioni in cui un soggetto si trova che conducono il soggetto stesso a finire nella condizione di indigenza. È necessario un adeguamento delle politiche sociali verso un Welfare che si interessi di promuovere le capacità delle persone valorizzandone le diversità procedendo a rimuovere le categorizzazioni standardizzate. Il mio scopo sarà dunque quello di analizzare il suo intervento in ambito delle politiche del lavoro e confrontarle, trovando le connessioni, con quelle dei giorni nostri.

Jane Addams e il Social Settlement di Hull House negli Stati Uniti a cavallo tra il XIX e il XX secolo: logiche di inclusione e cooperazione sociale.

Vicenzotto, Patrizia
2013/2014

Abstract

Vorrei contribuire a diffondere la conoscenza dell'intervento di Jane Addams, così poco conosciuta in Italia, e dimostrare come le sue prerogative al progresso sociale siano valide. Considero la sua filosofia di vita estremamente attuale soprattutto riguardo alla necessaria valorizzazione e connessione sociale, come risposta ai disagi della comunità, nonché come base di uno spirito democratico. In particolare attraverso il museo del lavoro la Addams creò le condizioni affinché l’identità culturale si rinvigorisse e rappresentasse una risorsa, (lei parla infatti di una sorta di <>). Inoltre, fu uno strumento per far comprendere ed apprezzare, soprattutto ai giovani, la connessione sociale del loro lavoro. La realizzazione in campo lavorativo e sociale dei giovani era, come oggi in Italia un tasto dolente. I giovani, a seconda di come vengono considerati, (come risorsa o come problema), vivono situazioni più o meno instabili a seconda della realtà socio – politica del paese di appartenenza. La Addams considerava i giovani come una fonte di energia che, attraverso le attività artistiche e del museo ne canalizzava la vitalità in opere che essi stessi comprendevano come utili e positive per sé stessi e per gli altri.Vorrei dunque soffermarmi sul valore del concetto di “connessione sociale” e sulla proposta di un Welfare promozionale attivo come risposta moderna alle esigenze di una società estremamente diversificata e in continuo mutamento. In particolare ho trovato interessante il concetto di <> della Coleman in cui, come affermava la Addams, in linea di massima non ci sono soggetti inadeguati ma sono le condizioni, le situazioni in cui un soggetto si trova che conducono il soggetto stesso a finire nella condizione di indigenza. È necessario un adeguamento delle politiche sociali verso un Welfare che si interessi di promuovere le capacità delle persone valorizzandone le diversità procedendo a rimuovere le categorizzazioni standardizzate. Il mio scopo sarà dunque quello di analizzare il suo intervento in ambito delle politiche del lavoro e confrontarle, trovando le connessioni, con quelle dei giorni nostri.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/5225