Questo lavoro di tesi ha l’obiettivo di approfondire le tecniche esecutive ed i materiali utilizzati dall’artista perugino Alberto Burri (1915 – 1995) negli anni ’50-’70. Lo studio si è concentrato sulla serie denominata “Combustioni” per la loro complessità e originalità: si tratta di opere polimateriche. In queste opere l’artista applicava differenti materiali come pezzi di sacchi industriali o camicie vecchie che strappava e ricuciva, sottili lastre di legno oppure della sabbia che successivamente decorava su una tela o su un supporto cellulosico. Al di sopra applicava fogli di plastica che bruciava con la fiamma ossidrica e modellava con le mani. Otto diverse opere combuste sono state studiate attraverso varie tecniche analitiche (microscopia ottica in luce visibile e ultravioletta, FT-IR-ATR, Py-GCMS , SEM –EDS e TG-DSC). Dai risultati è stato rilevato l’uso di PVC e PVAc come componenti delle materie plastiche applicate sopra gli stati pittorici. I leganti utilizzati sono generalmente a base alchidica; bianco di titanio e di zinco, nero d’ossa e di marte e un rosso naftolo sono stati riscontrati nelle stesure pittoriche insieme a silicati (dovuti alla sabbia adoperata), plastificanti e ossidanti necessari per la produzione e lavorazione delle plastiche. Inoltre si è proceduto alla riproduzione delle tecniche per valutare come la materia da lui utilizzata si sia modificata dopo il processo di combustione e facendo un confronto con altri materiali polimerici, quali PE, poliesteri e polipropilene.

Studio dei materiali e delle tecniche pittoriche nell'arte contemporanea: le "Combustioni" di Alberto Burri nel periodo 1950 - 1970

Michieletto, Elisa
2013/2014

Abstract

Questo lavoro di tesi ha l’obiettivo di approfondire le tecniche esecutive ed i materiali utilizzati dall’artista perugino Alberto Burri (1915 – 1995) negli anni ’50-’70. Lo studio si è concentrato sulla serie denominata “Combustioni” per la loro complessità e originalità: si tratta di opere polimateriche. In queste opere l’artista applicava differenti materiali come pezzi di sacchi industriali o camicie vecchie che strappava e ricuciva, sottili lastre di legno oppure della sabbia che successivamente decorava su una tela o su un supporto cellulosico. Al di sopra applicava fogli di plastica che bruciava con la fiamma ossidrica e modellava con le mani. Otto diverse opere combuste sono state studiate attraverso varie tecniche analitiche (microscopia ottica in luce visibile e ultravioletta, FT-IR-ATR, Py-GCMS , SEM –EDS e TG-DSC). Dai risultati è stato rilevato l’uso di PVC e PVAc come componenti delle materie plastiche applicate sopra gli stati pittorici. I leganti utilizzati sono generalmente a base alchidica; bianco di titanio e di zinco, nero d’ossa e di marte e un rosso naftolo sono stati riscontrati nelle stesure pittoriche insieme a silicati (dovuti alla sabbia adoperata), plastificanti e ossidanti necessari per la produzione e lavorazione delle plastiche. Inoltre si è proceduto alla riproduzione delle tecniche per valutare come la materia da lui utilizzata si sia modificata dopo il processo di combustione e facendo un confronto con altri materiali polimerici, quali PE, poliesteri e polipropilene.
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