Questa tesi analizza le modalità secondo cui alcune donne immigrate dal Bangladesh e residenti ora nella provincia di Vicenza, hanno gestito e raccontano la maternità, tanto quella vissuta nel loro paese quanto quella vissuta nel contesto di migrazione. Ho scelto alcuni punti di vista precisi: da una parte la relazione tra queste donne e gli insegnamenti tradizionali del loro paese circa la gestazione e la maternità e il modo in cui tale relazione si è modificata con la migrazione, dall'altra il rapporto instaurato con la realtà sanitaria del nuovo luogo di residenza. Dai racconti delle donne emerge che l'esperienza migratoria risulta essere tanto irta di difficoltà e ostacoli, legati soprattutto alla mancanza dei punti di riferimento noti, quanto ricca di opportunità e libertà inedite da scoprire e di cui godere, svincolate dal controllo esercitato in patria dalla famiglia e dalla società. Un ulteriore punto di vista che ho preso in considerazione è quello offerto dalle operatrici sanitarie dell'Ulss 4 Alto Vicentino, e in particolare del consultorio di Thiene, e dal loro lavoro quotidiano per costruire una modalità di relazione il più possibile efficace con queste donne: il percorso di queste operatrici è fitto di dubbi e difficoltà ma anche di desiderio di conoscenza, di confronto e di apertura. Per entrare in contatto con queste realtà ho utilizzato principalmente la tecnica dell'intervista qualitativa.

Dal Bangladesh alla provincia vicentina: maternità migranti tra negazione e rinegoziazione di sé

Carollo, Giulia
2016/2017

Abstract

Questa tesi analizza le modalità secondo cui alcune donne immigrate dal Bangladesh e residenti ora nella provincia di Vicenza, hanno gestito e raccontano la maternità, tanto quella vissuta nel loro paese quanto quella vissuta nel contesto di migrazione. Ho scelto alcuni punti di vista precisi: da una parte la relazione tra queste donne e gli insegnamenti tradizionali del loro paese circa la gestazione e la maternità e il modo in cui tale relazione si è modificata con la migrazione, dall'altra il rapporto instaurato con la realtà sanitaria del nuovo luogo di residenza. Dai racconti delle donne emerge che l'esperienza migratoria risulta essere tanto irta di difficoltà e ostacoli, legati soprattutto alla mancanza dei punti di riferimento noti, quanto ricca di opportunità e libertà inedite da scoprire e di cui godere, svincolate dal controllo esercitato in patria dalla famiglia e dalla società. Un ulteriore punto di vista che ho preso in considerazione è quello offerto dalle operatrici sanitarie dell'Ulss 4 Alto Vicentino, e in particolare del consultorio di Thiene, e dal loro lavoro quotidiano per costruire una modalità di relazione il più possibile efficace con queste donne: il percorso di queste operatrici è fitto di dubbi e difficoltà ma anche di desiderio di conoscenza, di confronto e di apertura. Per entrare in contatto con queste realtà ho utilizzato principalmente la tecnica dell'intervista qualitativa.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
835565-1165766.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 811.74 kB
Formato Adobe PDF
811.74 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/4609