Il passaggio della fotografia dalla modalità analogica a quella digitale ha avuto un impatto particolarmente significativo sui concetti di memoria e condivisione, che dalla sua origine costituiscono le cifre su cui si è evoluta tale forma espressiva. Si presenterà una breve ricostruzione della storia della fotografia allo scopo di mettere in luce il ruolo sociale e l’attitudine al mantenimento e alla conservazione della memoria, che questo mezzo ha assunto in un percorso che va dalla sua apparizione fino all’instaurarsi del digitale: di queste due modalità traccerò analogie e differenze. Lo scopo principale della mia riflessione, è gettare uno sguardo su come la fotografia digitale si posizioni rispetto all’individuo inserito in un contesto di “rete”, indagare sulle trasformazioni che, parallelamente all’evoluzione tecnologica e alla nascita dei social network, ha subito il concetto di memoria e infine, individuare le caratteristiche principali che descrivono la pratica della condivisione. Il mio interesse si spinge a riflettere sulla nuova concezione di fotografia come segno, traccia di una presenza e soprattutto di un’esperienza, con particolare riferimento al meccanismo dell’azioneevento legato alla visione di opere artistiche, all’interno di un percorso museale, dove l’esposizione si arricchisce anche per effetto del contributo interattivo e della condivisione emozionale che fungono da elementi amplificatori. Il lavoro trae spunto da un archivio fotografico privato, convertito in formato digitale, che si è rivelato mezzo privilegiato per rendere possibile la contemporanea fruizione di un patrimonio di memoria e di valori a cui attingere e in cui riconoscersi e che, al contempo, mi offre il pretesto per analizzare le nuove tipologie di archivi virtuali e i problemi connessi alla conservazione di dati digitali in un regime di rapida evoluzione tecnologica e altrettanto rapida obsolescenza dei sistemi informatici. Le immagini oggetto di scambio sui social network altro non sono che narrazioni da condividere e ci portano a riflettere su come la fotografia concorra a creare ed alimentare le relazioni sociali. Desidero mettere in luce come le innovazioni tecnologiche, in parallelo all’evoluzione del contesto socio-culturale abbiano coinvolto la fotografia in una nuova modalità di fruizione nel mantenimento della memoria, nella comunicazione, nella formazione d’identità e di come la fotografia digitale abbia creato un nuovo equilibrio tra referente e rappresentazione di esso. Dalla lettura del presente lavoro e dalla visione delle fotografie allegate, si tenta di abbracciare il tema di studio con uno sguardo esemplificativo su come si sia modificato lo statuto della fotografia, per poi riflettere sul nuovo ruolo che essa ha assunto in ambito digitale, ; sulla sua diffusione in rete, su come cambi il rapporto fotografia- memoria e condivisione a vantaggio di quest’ultima, soffermandomi poi ad analizzarne vantaggi e svantaggi. Mi spingo infine a riflettere su come la vera rivoluzione vada individuata non tanto e solamente nel passaggio dalla grammatica analogica a quella digitale, ma soprattutto nella pratica di condivisione e disseminazione delle fotografie nella rete.

La fotografia digitale in rete: memoria e condivisione, un rapporto che cambia.

Palermo, Giulia
2016/2017

Abstract

Il passaggio della fotografia dalla modalità analogica a quella digitale ha avuto un impatto particolarmente significativo sui concetti di memoria e condivisione, che dalla sua origine costituiscono le cifre su cui si è evoluta tale forma espressiva. Si presenterà una breve ricostruzione della storia della fotografia allo scopo di mettere in luce il ruolo sociale e l’attitudine al mantenimento e alla conservazione della memoria, che questo mezzo ha assunto in un percorso che va dalla sua apparizione fino all’instaurarsi del digitale: di queste due modalità traccerò analogie e differenze. Lo scopo principale della mia riflessione, è gettare uno sguardo su come la fotografia digitale si posizioni rispetto all’individuo inserito in un contesto di “rete”, indagare sulle trasformazioni che, parallelamente all’evoluzione tecnologica e alla nascita dei social network, ha subito il concetto di memoria e infine, individuare le caratteristiche principali che descrivono la pratica della condivisione. Il mio interesse si spinge a riflettere sulla nuova concezione di fotografia come segno, traccia di una presenza e soprattutto di un’esperienza, con particolare riferimento al meccanismo dell’azioneevento legato alla visione di opere artistiche, all’interno di un percorso museale, dove l’esposizione si arricchisce anche per effetto del contributo interattivo e della condivisione emozionale che fungono da elementi amplificatori. Il lavoro trae spunto da un archivio fotografico privato, convertito in formato digitale, che si è rivelato mezzo privilegiato per rendere possibile la contemporanea fruizione di un patrimonio di memoria e di valori a cui attingere e in cui riconoscersi e che, al contempo, mi offre il pretesto per analizzare le nuove tipologie di archivi virtuali e i problemi connessi alla conservazione di dati digitali in un regime di rapida evoluzione tecnologica e altrettanto rapida obsolescenza dei sistemi informatici. Le immagini oggetto di scambio sui social network altro non sono che narrazioni da condividere e ci portano a riflettere su come la fotografia concorra a creare ed alimentare le relazioni sociali. Desidero mettere in luce come le innovazioni tecnologiche, in parallelo all’evoluzione del contesto socio-culturale abbiano coinvolto la fotografia in una nuova modalità di fruizione nel mantenimento della memoria, nella comunicazione, nella formazione d’identità e di come la fotografia digitale abbia creato un nuovo equilibrio tra referente e rappresentazione di esso. Dalla lettura del presente lavoro e dalla visione delle fotografie allegate, si tenta di abbracciare il tema di studio con uno sguardo esemplificativo su come si sia modificato lo statuto della fotografia, per poi riflettere sul nuovo ruolo che essa ha assunto in ambito digitale, ; sulla sua diffusione in rete, su come cambi il rapporto fotografia- memoria e condivisione a vantaggio di quest’ultima, soffermandomi poi ad analizzarne vantaggi e svantaggi. Mi spingo infine a riflettere su come la vera rivoluzione vada individuata non tanto e solamente nel passaggio dalla grammatica analogica a quella digitale, ma soprattutto nella pratica di condivisione e disseminazione delle fotografie nella rete.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/4533