Il presente studio è volto a indagare la competenza nella produzione elicitata di pronomi clitici e nella ripetizione di frasi con verbi a ristrutturazione da parte di bambini con diagnosi di disturbo specifico del linguaggio, di disturbo specifico dell’apprendimento o di entrambi i disturbi in comorbilità. L’interesse a tale ambito di ricerca non è esclusivamente linguistico, ma è stato mosso in primo luogo dal sospetto che una volta raggiunti i criteri per diagnosticare un disturbo dell’apprendimento non venga prestata sufficiente attenzione a un latente disturbo specifico del linguaggio, strettamente collegato ad esso. Pertanto, essendo ormai nota la criticità relativa alla computazione dei pronomi clitici in presenza dei suddetti disturbi, tanto da costituire i marcatori clinici d’eccellenza per la lingua italiana, è stato raccolto un campione di bambini madrelingua italiani precedentemente diagnosticati di età compresa tra i 6 e i 10 anni. Nei due test a cui sono stati sottoposti, quello di elicitazione e quello di ripetizione, ancora mai testato su bambini con DSL, i principali oggetti di indagine sono stati i pronomi clitici accusati e dativi alla prima, seconda e terza persona singolare, oltre ai clitici riflessivi alla terza persona singolare. Scopo di tale studio è verificare se e in che misura il comportamento dei soggetti con DSA si discosta da quello dei bambini con una storia pregressa di DSL e come tale pattern si differenzia rispetto a quello osservato nei bambini a sviluppo tipico.

I pronomi clitici in bambini con DSL e bambini con DSA: l'uso in frasi semplici e in frasi complesse con verbi a ristrutturazione

Sodi, Denise
2019/2020

Abstract

Il presente studio è volto a indagare la competenza nella produzione elicitata di pronomi clitici e nella ripetizione di frasi con verbi a ristrutturazione da parte di bambini con diagnosi di disturbo specifico del linguaggio, di disturbo specifico dell’apprendimento o di entrambi i disturbi in comorbilità. L’interesse a tale ambito di ricerca non è esclusivamente linguistico, ma è stato mosso in primo luogo dal sospetto che una volta raggiunti i criteri per diagnosticare un disturbo dell’apprendimento non venga prestata sufficiente attenzione a un latente disturbo specifico del linguaggio, strettamente collegato ad esso. Pertanto, essendo ormai nota la criticità relativa alla computazione dei pronomi clitici in presenza dei suddetti disturbi, tanto da costituire i marcatori clinici d’eccellenza per la lingua italiana, è stato raccolto un campione di bambini madrelingua italiani precedentemente diagnosticati di età compresa tra i 6 e i 10 anni. Nei due test a cui sono stati sottoposti, quello di elicitazione e quello di ripetizione, ancora mai testato su bambini con DSL, i principali oggetti di indagine sono stati i pronomi clitici accusati e dativi alla prima, seconda e terza persona singolare, oltre ai clitici riflessivi alla terza persona singolare. Scopo di tale studio è verificare se e in che misura il comportamento dei soggetti con DSA si discosta da quello dei bambini con una storia pregressa di DSL e come tale pattern si differenzia rispetto a quello osservato nei bambini a sviluppo tipico.
2019-07-12
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