Esaminando da un punto di vista storico, politico e sociale la disabilità in Giappone, emergono delle questioni che in questo elaborato si cerca di sviscerare e approfondire, ai fini di un’analisi critica e costruttiva della situazione attuale di un gruppo che di fatto è sempre stato marginalizzato e discriminato. Nel corso degli ultimi decenni sono stati compiuti dei grossi passi verso il riconoscimento di diritti dei cittadini disabili, grazie all'implementazione di leggi che tutelano e si fanno garanti della salute e del benessere di chi ha esigenze speciali, tenendo in considerazione al contempo gli ideali di integrazione e partecipazione portati avanti dalle Nazioni Unite. Teoricamente ci sono tutti gli elementi necessari per ipotizzare una società inclusivista, in cui si verifichi realmente un’integrazione dell’individuo portatore di disabilità nell'ambiente sociale in cui è calato; e tuttavia permangono delle problematiche e delle tendenze che mettono in discussione e a volte smentiscono queste premesse. Che cosa non funziona nel processo di integrazione? Perché nonostante una solida cornice giuridica e di servizi persistono sacche di stigma e discriminazione? Questi i punti che cerco di sviluppare nell'elaborato, provando a gettare uno sguardo in una società in cui si verifica ancora la differenziazione, se non l'esclusione, di chi è considerato “diverso”.

Fra stigma e special needs: la disabilità e le sue barriere nel Giappone contemporaneo

Squizzato, Chiara
2016/2017

Abstract

Esaminando da un punto di vista storico, politico e sociale la disabilità in Giappone, emergono delle questioni che in questo elaborato si cerca di sviscerare e approfondire, ai fini di un’analisi critica e costruttiva della situazione attuale di un gruppo che di fatto è sempre stato marginalizzato e discriminato. Nel corso degli ultimi decenni sono stati compiuti dei grossi passi verso il riconoscimento di diritti dei cittadini disabili, grazie all'implementazione di leggi che tutelano e si fanno garanti della salute e del benessere di chi ha esigenze speciali, tenendo in considerazione al contempo gli ideali di integrazione e partecipazione portati avanti dalle Nazioni Unite. Teoricamente ci sono tutti gli elementi necessari per ipotizzare una società inclusivista, in cui si verifichi realmente un’integrazione dell’individuo portatore di disabilità nell'ambiente sociale in cui è calato; e tuttavia permangono delle problematiche e delle tendenze che mettono in discussione e a volte smentiscono queste premesse. Che cosa non funziona nel processo di integrazione? Perché nonostante una solida cornice giuridica e di servizi persistono sacche di stigma e discriminazione? Questi i punti che cerco di sviluppare nell'elaborato, provando a gettare uno sguardo in una società in cui si verifica ancora la differenziazione, se non l'esclusione, di chi è considerato “diverso”.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/3876