L'ermeneutica filosofica, trattando principalmente di ciò che è linguistico, non può per questo motivo essere vista come disciplina svincolata dal un legame essenziale con l'essere, con l'ontologia. L'ampliamento che acquista il significato di ciò che è linguistico grazie al suo legame con il mondo, con le cose e con il loro tempo, con quella che Heidegger ha definito “storicità dell’essere”, funge da punto di partenza per guardare all'ermeneutica di Hans-Georg Gadamer alla luce delle sue radici heideggeriane. Un lettore attento e recettivo rispetto a questi echi presenti nel pensiero del filosofo di Verità e Metodo ne può cogliere la diretta influenza. L'urgenza ontologica che si cela dietro alle interrogazioni di Gadamer sul linguaggio fa volgere l’attenzione alla storia dell'edificazione di un rapporto tra le parole e il mondo, alla storia di ciò che è verità e di cosa ciò significhi per il dire dell’uomo e per il suo rapporto con il mondo “in-cui-è”. Chiedersi che cosa sia effettivamente linguaggio per una filosofia che come quella di Gadamer si definisca come “ermeneutica” significa perciò tentare di comprenderne le radici ontologiche, e al contempo sondarne la posizione all’interno delle eredità che il suo tempo accoglie dalla storia della filosofia.

Il linguaggio in Hans-Georg Gadamer. Ermeneutica come ontologia

Zambusi, Mariangela
2014/2015

Abstract

L'ermeneutica filosofica, trattando principalmente di ciò che è linguistico, non può per questo motivo essere vista come disciplina svincolata dal un legame essenziale con l'essere, con l'ontologia. L'ampliamento che acquista il significato di ciò che è linguistico grazie al suo legame con il mondo, con le cose e con il loro tempo, con quella che Heidegger ha definito “storicità dell’essere”, funge da punto di partenza per guardare all'ermeneutica di Hans-Georg Gadamer alla luce delle sue radici heideggeriane. Un lettore attento e recettivo rispetto a questi echi presenti nel pensiero del filosofo di Verità e Metodo ne può cogliere la diretta influenza. L'urgenza ontologica che si cela dietro alle interrogazioni di Gadamer sul linguaggio fa volgere l’attenzione alla storia dell'edificazione di un rapporto tra le parole e il mondo, alla storia di ciò che è verità e di cosa ciò significhi per il dire dell’uomo e per il suo rapporto con il mondo “in-cui-è”. Chiedersi che cosa sia effettivamente linguaggio per una filosofia che come quella di Gadamer si definisca come “ermeneutica” significa perciò tentare di comprenderne le radici ontologiche, e al contempo sondarne la posizione all’interno delle eredità che il suo tempo accoglie dalla storia della filosofia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/3489