Questa ricerca si svolge nel contesto degli studi culturali, in particolare della museologia, e del management culturale, con un focus specifico sui visitor studies e l’audience development. Scopo dello studio è analizzare alcune pratiche messe in atto da due enti pubblici della provincia trentina e due enti privati della città di Venezia, per favorire l’accessibilità alle collezioni e l’inclusione dei visitatori con disabilità motorie, sensoriali o cognitive. Sono oggetto di approfondimento le attività e i materiali didattici sviluppati per soddisfare le esigenze specifiche di questo tipo di utenza e favorirne così l’inclusione sociale. La metodologia di ricerca è quella caratteristica degli studi sociali e antropologici, ossia di tipo qualitativo, procedendo induttivamente dall’osservazione empirica all’ipotesi teorica. Tramite l’analisi dei casi in oggetto si evidenziano alcune differenze tra le quattro istituzioni, che utilizzano varie strategie in fase di “reach”, ossia per far sì che l’offerta museale raggiunga il pubblico, e basano la loro azione alternativamente su attività e materiali didattici specializzati, studiati per il pubblico con una particolare disabilità, oppure su una gamma diversificata di proposte per rispondere alle esigenze di vari tipi di pubblico con differenti disabilità. In conclusione si suggerisce un’accezione specifica delle nozioni di accessibilità e inclusione, che non sempre possono essere considerate come fasi successive nello sviluppo di una più diffusa equità sociale.

Pratiche museali per l’accessibilità e l’inclusione culturale Incrementare la partecipazione dei pubblici con esigenze specifiche e disabilità.

Fasano, Alice
2018/2019

Abstract

Questa ricerca si svolge nel contesto degli studi culturali, in particolare della museologia, e del management culturale, con un focus specifico sui visitor studies e l’audience development. Scopo dello studio è analizzare alcune pratiche messe in atto da due enti pubblici della provincia trentina e due enti privati della città di Venezia, per favorire l’accessibilità alle collezioni e l’inclusione dei visitatori con disabilità motorie, sensoriali o cognitive. Sono oggetto di approfondimento le attività e i materiali didattici sviluppati per soddisfare le esigenze specifiche di questo tipo di utenza e favorirne così l’inclusione sociale. La metodologia di ricerca è quella caratteristica degli studi sociali e antropologici, ossia di tipo qualitativo, procedendo induttivamente dall’osservazione empirica all’ipotesi teorica. Tramite l’analisi dei casi in oggetto si evidenziano alcune differenze tra le quattro istituzioni, che utilizzano varie strategie in fase di “reach”, ossia per far sì che l’offerta museale raggiunga il pubblico, e basano la loro azione alternativamente su attività e materiali didattici specializzati, studiati per il pubblico con una particolare disabilità, oppure su una gamma diversificata di proposte per rispondere alle esigenze di vari tipi di pubblico con differenti disabilità. In conclusione si suggerisce un’accezione specifica delle nozioni di accessibilità e inclusione, che non sempre possono essere considerate come fasi successive nello sviluppo di una più diffusa equità sociale.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
988371-1203885.pdf

accesso aperto

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 4.58 MB
Formato Adobe PDF
4.58 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14247/28